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Lazio, Lotito intervenga perché a Formello tira una brutta aria

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Acerbi «sbrocca» in nazionale, Simone Inzaghi non firma il rinnovo, per ora resta con il contratto in scadenza a giugno (i precedenti non sono incoraggianti), cambiano medici e fisioterapisti: che succede a Formello? La domanda nasce spontanea dopo alcuni segnali inquietanti che fanno pensare a un’aria non proprio bella nello spogliatoio biancoceleste. 

Non siamo di fronte all’apocalisse, per carità, sono tutti problemi risolvibili, ma il presidente Lotito, di solito molto attento, deve intervenire per sciogliere sul nascere i nodi e contribuire a ricreare lo splendido gruppo dello scorso anno. Prima del lockdown tutto girava alla perfezione, poi lo stop obbligato e i deludenti risultati che hanno fatto scivolare la banda Inzaghi dal secondo posto (a un punto dalla capolista) al quarto lasciando un retrogusto amaro a una stagione fantastica. Quelle sei sconfitte in dodici partite dovevano rappresentare un campanello d’allarme da non sottovalutare.  Ecco, si riparte da lì e non da fine febbraio. E questo preoccupa perché serve unità di intenti da parte delle varie componenti. Tutti gli staff devono remare dalla stessa parte e non fermarsi a difendere il proprio orticello. Il bene supremo è la Lazio, il numero uno del club farebbe bene a ricordarlo a chi nelle ultime settimane lo ha dimenticato troppo in fretta. I problemi si affrontano e non si rimandano perché la stagione sarà lunga e ricca di impegni da affrontare con quella compattezza che era stato il segreto dei successi prima che arrivasse questo maledetto Covid.
 

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