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Astro Bot, la missione del robottino di PlayStation: diventare un'icona pop

Davide Di Santo
Davide Di Santo

Professionista dal 2010, bassista dal 1993, padre di gemelli dal 2017. Su Tecnocrazia scrivo di digitale e tecnologia

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Come si costruisce un'icona? Come si trasmette a un personaggio l'anima di un intero marchio? PlayStation lo sta facendo con Astro Bot, robottino a cui viene affidata la delicata missione di scalare l'Olimpo dei videogiochi, popolato da figure che frequentano da decenni la cultura pop come SuperMario, Sonic e prima di loro Pac-Man. Il personaggio, nato qualche anno fa e protagonista degli apprezzatissimi Astro Bot: Rescue Mission (PSVR) e Astro’s Playroom (PS5), torna con un titolo che intende celebrare il gioco come divertimento puro e i 30 anni di PlayStation. 

Astro Bot, prodotto da Team Asobi, farà il suo debutto in esclusiva su PS5 il prossimo 6 settembre. Lo abbiamo provato in anteprima e possiamo dire che si tratta di un platform veloce e immersivo, anche grazie al game design realizzato in stretta collaborazione con il team di ingegneri che si è occupato dello sviluppo del DualSense. Il controller della console infatti trasmette sensazioni di gioco che di rado si vedono in giochi di questo genere. Astro Bot si lancia in un viaggio intergalattico con la delicata missione di ritrovare il proprio equipaggio per far ripartire la nave madre. 

A forza di salti, cazzotti e marchingegni per sbarazzarsi dei nemici e dei super-boss che infestano i mondi spaziali, il nostro robottino diverte ed entusiasma, facendo riscoprire l'essenza stessa dell'esperienza videoludica: il divertimento puro. Il platform da questo punto di vista è il genere più antico e autentico, e puntando su di esso PlayStation torna a una dimensione arcade che vuole mettere d'accordo giovanissimi e genitori. L'iconografia è tutta in house: l'astronave è un'arca ispirata alla console, parimenti il vettore su cui vola il protagonista è un controller. Nel corso del gioco, inoltre, fanno la loro comparsa oltre 150 personaggi della galassia Ps. Aspetti che confermano l'idea di cui sopra: sulle spalle sfuggenti del robottino gravano oneri e onori della sfida, diventare icona e mascotte di PlayStation per i prossimi anni. 

Poco si sa sulla genesi di Astro Bot, che tuttavia appare incarnare le suggestioni iconografiche che partono dal Norby di Asimov all'estetica rassicurante degli androidi domestici di ultima generazione. Il tutto con un tocco vintage, come la testa dalle linee "catodiche" che strizza l'occhio alle generazioni che hanno amato Sonic, il porcospino blu protagonista di tante serie e prima icona della galassia Sony. Carino, simpatico, inter-generazionale, con un gioco in uscita che sarà un sicuro successo: Astro Bot ha tutte le carte in regola per essere il nuovo volto di PlayStation. Non solo. La decisione di puntare forte sul robottino sembrerebbe legata anche al suo aspetto "inclusivo", elemento ormai imprescindibile in ogni narrazione mainstream contemporanea. Astro Bot, infatti, non è maschio né femmina. E SuperMario, su questo, non può farci niente.

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