l'edicola degli artisti
Alexia riparte dalla dance: "Vi farò ballare inglese"
Alexia torna alle origini. Dopo 20 anni la cantante ligure ha pubblicato un nuovo brano dance in lingua inglese: «I feel feelings». Proprio come faceva negli anni ’90, agli albori di una carriera che le ha fatto vendere 5 milioni di dischi nel mondo. Ci è venuta a trovare nella nostra edicola degli artisti.
Alexia, dopo 20 anni è tornata a cantare in inglese. Cosa l’ha convinta?
«Due anni fa con la pubblicazione di un album di Natale in inglese mi sono resa conto di come il pubblico mi avesse ricollocato nel suo immaginario. Ero tornata e c’è stata una percezione diversa. Ho apprezzato l’affetto e ho capito che era qualcosa che mi mancava tanto e che avevo tenuto nascosto dentro di me. Indipendentemente dalla lingua in cui canto, io do valore al mio Paese. Avevo voglia di tornare ai miei antichi amori. Volevo tornare a quei momenti magici».
La scelta dell’inglese è legata anche alle atmosfere dance del nuovo singolo?
«Cantando in inglese c’è maggiore possibilità di sperimentare anche col look e la moda. Un tempo si pensava che la dance fosse solo commerciale, in realtà ci sono messaggi e il mio nuovo singolo non fa eccezione».
Questa volta qual è il suo messaggio?
«Esisto, sento emozioni, sono viva. È la volontà di mettersi in connessione con l’altro. Di partecipare a una crescita, a una scoperta di una parte della vita che ancora non è stata sperimentata. C’è la voglia di stare insieme».
Secondo lei oggi si fa fatica a creare una connessione vera tra le persone?
«Gli adulti hanno capito quanto sia importante tornare alle origini. Ci diciamo che dobbiamo disconnetterci dalla tecnologia e fare cose più umane anche offline. I giovani fanno molta fatica perché hanno un esempio distorto della realtà e la scuola riesce solo in parte a insegnare che quella non è la realtà perché la realtà è lì fuori».
Come l’ha cambiata essere diventata madre?
«Prima mi ha spaventata poi mi ha cambiata tantissimo. Le mie figlie hanno 17 e 13 anni e, anche se leggi tutti i libri, non sei mai davvero preparata. Cerco di ascoltarle buttando giù i muri e i piccoli mattoncini che si creano per esigenze generazionali. Bisogna evitare che i non detti diventino barriere. Ogni giorno cerco di buttarle giù e di essere un punto di riferimento ma è una fatica incredibile».
Cosa pensano le sue figlie di «I feel feelings»?
«La più piccola è impazzita, la più grande, che vorrebbe fare la musicista, voleva una cosa più soul, blues e di nicchia. Le ho detto che le cose di nicchia le abbiamo già fatte».
Il nuovo singolo nasce dalla collaborazione con i Dragonette che sono stati al fianco di Kylie Minogue e David Guetta. Come vi siete incontrati?
«Avevamo un’amicizia in comune. Volevo avere un suono speciale, diverso da quello che ho avuto in tutta la mia carriera. Specialmente quando si canta in inglese il suono è molto importante. Ho cominciato a scrivere e a raccogliere brani e il binomio coi Dragonette era perfetto. Quando ho ricevuto il loro materiale ho scelto subito “I feel feelings” perché sentivo che la strada era quella giusta».
Ha venduto più di 5 milioni di dischi. Com’è cambiata la scena musicale in questi 30 anni?
«Internet ci ha connessi e c’è la possibilità di ascoltare musica da tutto il mondo ma ci sono milioni di proposte ed è molto difficile riuscire ad emergere. Il mercato è frantumato ed è difficile trovare un filone che possa funzionare. I generi sono tantissimi e si riesce ad ascoltare solo una minima parte di quello che c’è. Oggi le vere star sono i deejay e i featuring li fanno i cantanti».
Dopo «I feel feelings» quali saranno i prossimi progetti?
«Ho composto altri brani in inglese e ho voglia di farli uscire. La produzione del secondo singolo sarà sempre di Carl Ryden e il suono avrà un sapore internazionale. Ci sarà ancora un messaggio forte perché ho voglia di fare dance senza tralasciare i contenuti. So di aver regalato sogni e speranze e mi sento responsabile nei confronti dei giovani che fanno sforzi enormi per capire quale sarà il loro futuro».