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Nada, Kate Bush e Led Zeppelin. Le canzoni rinascono con le serie tv

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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I successi del passato rinascono a nuova vita grazie alle serie tv. È il caso, ad esempio, di «Stranger Things», «The Young Pope», «One Tree Hill», «Roswell» e «La Casa di Carta». Tutte hanno riportato vecchie hit discografiche in vetta alle classifiche dei passaggi streaming e radiofonici. Il caso più recente è quello di «Stranger Things» che, essendo ambientata negli anni ’80, ci ha fatto riascoltare i grandi successi di 40 anni fa. Nella quarta stagione rispunta la celebre «Running up that hill» di Kate Bush. Il brano, uscito per la prima volta nel 1985 come singolo dall’album «Hounds of Love», trasformò la cantautrice britannica in una delle artiste più popolari dell’epoca. Nei mesi scorsi, dopo 38 anni, si è ritrovata di nuovo al numero 1 delle classifiche iTunes e Spotify grazie alla rinnovata popolarità donatale dalla tv. Si stima che, grazie a Netflix, Kate Bush avrebbe guadagnato circa 2 milioni e 300mila dollari in streaming royalties dopo solo un mese dall’uscita dell’ultima puntata. L’effetto «Stranger Things» ha travolto anche il celebre brano dei Clash «Should I stay or should I go», scritto nel 1981, e che viene ascoltato più volte nel corso della serie tv. E nella scena clou dell’ultimo episodio della terza stagione, Dustin, imbarazzatissimo davanti ai suoi amici, inizia a cantare con la sua ragazza «Never ending story», canzone di Limahl del 1984. Nei giorni seguenti alla messa in onda, il brano ha aumentato dell’800% le visualizzazioni su Youtube e dell’825% gli ascolti su Spotify.

Ma non c’è solo «Stranger Things». Per trovare altri esempi di canzoni rinate basta vedere la quarta puntata della serie «The Young Pope», in cui il pubblico rimane colpito da «Senza un perché». La canzone di Nada risale al 2004 ed è una struggente ballata rock con un testo malinconico. Il brano è tratto dall’album «Tutto l’amore che mi manca» prodotto da John Parish, producer inglese già collaboratore di PJ Harvey e Tracy Chapman. In una scena molto suggestiva è lo stesso Pio XIII (Jude Law) ad ascoltare il disco contenente la canzone, dono del primo ministro della Groenlandia. Dido, invece, è stata per tre stagioni la voce che accompagna le storie dei ragazzi di «Roswell». La serie divenuta cult per i giovanissimi ha come sigla «Here with me» del 1999. I Led Zeppelin non ne avevano certo bisogno ma persino loro fanno parte di questa lunga schiera con la cover «Babe I’m gonna leave you», tratta dal loro omonimo album d’esordio del 1969. Il brano appare nella terza stagione di «One Tree Hill».

C’è poi il caso «Bella Ciao». La canzone della resistenza al nazifascismo è diventata negli anni un canto popolare famoso in ogni parte del mondo con molti riadattamenti e remix. Il brano ha avuto un rinnovato successo grazie alla serie tv spagnola «La Casa di Carta», protagonista di un successo planetario. Viene cantato dal Professore e Berlino in una scena ad alto tasso emotivo. «Bella Ciao» viene interpretata dal Professore come un simbolo di resistenza contro il potere delle banche. Il caso de «La Casa di Carta» dimostra, ancora una volta, come non ci siano più confini tra musica e serie tv. Ormai qualunque canzone può vivere una seconda giovinezza anche moltissimi anni dopo la sua prima pubblicazione.
 

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