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Dalle corde di Gilmour al piano di Lennon. I cimeli rock sbancano le aste da record

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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È passata solo qualche settimana da quando a Boston sono state battute all’asta per 700 mila dollari le lettere d’amore che Bob Dylan (allora 17enne) scrisse alla fidanzata del liceo, Barbara Ann Hewitt. Si tratta di 42 lettere su 150 pagine scritte a mano dal futuro Premio Nobel per la letteratura. Il caso Dylan non è il primo e non sarà certo l’ultimo: chitarre, pianoforti, ritagli di quaderni e manoscritti vari. La passione per il rock non passa solo attraverso note e canzoni ma abbraccia anche i cimeli legati alla vita e alle opere delle popstar più amate. Oggetti il cui valore economico raggiunge cifre da capogiro, facendo la fortuna di collezionisti e case d’asta.

Com’è accaduto per le 120 chitarre della collezione di David Gilmour che comprendeva la mitica «Black Strat» venduta all’esorbitante cifra di 3,9 milioni di dollari. Ad acquistarla fu Jim Irsay, proprietario nonché Ceo degli Indianapolis Colts, la squadra di football americano della città di Indianapolis. Il leggendario strumento venne usato da Gilmour per comporre alcune delle canzoni più celebri dei Pink Floyd: «Comfortably Numb», «Money» e «Shine On You Crazy Diamond». «Semplicemente adoro i Pink Floyd, non posso negarlo - ha confessato Irsay dopo l’acquisto - Sapevo che sarebbe stata un’asta record ed è stata davvero incredibile. Ho pensato: com’è possibile? Ma i Pink Floyd, si sa, sono qualcosa di potente a livello internazionale».

Dopo la «Black Strat», la chitarra più costosa di sempre è la «Reach Out to Asia», un’altra Stratocaster costruita nel 2004 dopo il disastro che coinvolse i Paesi colpiti dallo tsunami. La chitarra raccolse le firme di alcuni degli artisti più importanti del rock e della musica in generale. Fu acquistata dallo sceicco Al Thani per 2 milioni e 700mila dollari. Terzo tra i cimeli rock più costosi è il piano Steinway che John Lennon suonò nel videoclip di «Imagine». Ad acquistarlo fu nel 2000 George Michael che se lo aggiudicò per 2 milioni e 100mila dollari
Al quarto posto tra i gioielli rock più costosi di sempre si torna a parlare di Bob Dylan e del manoscritto di «Like a Rolling Stone», acquistato per un valore di 2 milioni e 75mila dollari nell’asta di Sotheby’s. E c’è anche una chicca legata al testo di Dylan che lo rende ancora più prezioso: alcuni versi presenti all’interno del manoscritto non furono inclusi nel testo definitivo della canzone. A testimonianza del processo evolutivo che ha portato alla realizzazione del brano.

In questa speciale classifica non poteva mancare un mostro sacro come Jimi Hendrix. Non a caso la Fender Stratocaster che suonò durante il Festival di Woodstock nell’agosto del 1969 è uno dei cimeli rock più costosi di sempre, con un valore di 2 milioni di dollari. Infine ancora un manoscritto: quello di «A day in the life» di John Lennon, venduto per 1 milione e 200mila dollari. Una sorta di religione laica. Tantissimi soldi spesi per appagare l’insaziabile fame di feticismo rock. Fino alla prossima asta.
 

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