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Vangelis, il pioniere dell'elettronica che reinventò la musica per il cinema

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Atmosfere così rarefatte e sintetiche da sembrare provenienti da mondi lontanissimi. Suggestioni e visioni di futuri fantascientifici che viaggiavano a braccetto con la consapevolezza di una stratificazione storica figlia dello studio approfondito di arrangiamenti e melodie. Vangelis riusciva a sintetizzare alla perfezione la tradizione greca e mediterranea con le sperimentazioni elettroniche dell’avanguardia a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. Il compositore si è spento a 79 anni nell’ospedale francese dov’era ricoverato da tempo. La notizia della morte è arrivata dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis che ha espresso su Facebook il cordoglio dell’intero Paese: «Vangelis Papathanassiou - ha scritto Mitsotakis - non è più tra noi. Il mondo intero ha perso un artista internazionale. Il pioniere del suono elettronico, degli Oscar, di Mythodea e dei grandi successi».

In gioventù Evangelos Odysseas Papathanassiou (questo era il suo nome completo) aveva fatto parte, con Demis Roussos e Loukas Sideras, del gruppo rock progressive Aphrodite’s Child ma generazioni di appassionati di cinema hanno sognato sulle sue musiche per film passati alla storia come «Momenti di Gloria» di Hugh Hudson con cui nel 1982 vinse un Oscar per la miglior colonna sonora originale. Il passaggio più suggestivo è quello sulle note della celebre «Chariots of fire»: il tema che accompagna gli atleti olimpici della squadra britannica mentre corrono sul bagnasciuga preparandosi alle Olimpiadi di Londra del 1924 e che consacreranno eroi immortali Eric Liddell e Harold Abrahams. È la sua opera più luminosa, diventata negli anni un vero e proprio inno allo sport e allo spirito olimpico. Vangelis nasce ad Agria, attualmente compresa nel Comune di Volos, in Tessaglia, il 29 marzo del 1943, e dagli anni ’60 diventa uno dei compositori più apprezzati a livello mondiale. Oltre a quelle per il già citato «Momenti di Gloria», sono sue anche le musiche di «Blade Runner», «Blade Runner 2049», «Antarctica», «Missing - Scomparso», «1492 - La conquista del paradiso» e «Alexander». La sua predilezione per il pathos emotivo legato allo sport lo porta a essere scelto anche per l’inno dei Mondiali di calcio in Giappone e Corea del 2002.

Nel corso della sua lunga carriera, collabora come arrangiatore anche con diversi artisti italiani. Tra loro Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Milva e Patty Pravo. E la sua musica arriva nello spazio: nel 2001 registra «Mythodea», una composizione scritta originariamente nel 1993 e utilizzata dalla Nasa come tema per la missione 2001 Mars Odyssey. Personaggio schivo, non ha mai cercato le luci della ribalta. Di lui si ricordano pochissime esibizioni dal vivo. Di queste, la più famosa è quella al tempio di Zeus Olimpio di Atene, nel 2001, accompagnato da orchestra e coro. «Noi greci - aggiunge sui social il premier ellenico Mitsotakis - sappiamo che il suo secondo nome era Odisseo. Questo significa che ora ha iniziato il suo grande viaggio nel cielo e da lì ci manderà sempre le sue note». E adesso lo sappiamo anche noi.

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