
Tor Vergata, morì dopo l'operazione per l'obesità: chiesto il processo per quattro medici

Entrata al Policlinico di Tor Vergata il 5 novembre 2018 per un intervento di riduzione dello stomaco, Grazia Di Girolamo, 50 anni, non è mai tornata a casa. L'operazione, una sleeve gastrectomy per combattere l’obesità, sembrava inizialmente riuscita, ma quattro giorni dopo la donna è morta per un’emorragia. Ora la Procura accusa quattro medici – un chirurgo e tre anestesisti – di omicidio colposo e ne ha chiesto il rinvio a giudizio.
Secondo i consulenti del pm, la morte poteva essere evitata con una diagnosi e un intervento tempestivi, riporta Repubblica. La donna, originaria di Latina, era stata ricoverata con gravi condizioni di salute pregresse, ma l’operazione - ritenuta tra le più comuni per curare l’obesità - risultava “senza complicanze”. I problemi sono emersi il giorno successivo, con segni di versamento toracico e sospetta sepsi. Le condizioni sono precipitate fino al decesso, avvenuto il 10 novembre.
Per l’accusa, i medici non avrebbero effettuato i controlli post-operatori necessari né trattato adeguatamente l’emorragia, definita una “complicanza prevedibile ma risolvibile”. Di parere opposto i consulenti della difesa: l’emorragia sarebbe stata sì prevedibile, ma non prevenibile, e un secondo intervento avrebbe comportato rischi maggiori per una paziente fragile. La decisione sul rinvio a giudizio dei tre medici - un chirurgo e tre anestesisti - è attesa per il 17 aprile.
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