
Garlasco a un bivio, incidente probatorio e semilibertà per Stasi

Alberto Stasi e il suo doppio appuntamento con il destino: da un lato la semilibertà, dall’altro un incidente probatorio che potrebbe riscrivere il delitto di Garlasco. Sullo sfondo il magistrato artefice della revisione per il pastore sardo Beniamino Zuncheddu, l’innocente detenuto ingiustamente per 32 anni. E a latere il vano tentativo della difesa di Andrea Sempio, il nuovo indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, di accedere a quella notizia di reato secretata nel fascicolo aperto dalla Procura di Pavia a gennaio scorso e confluito ora nel nuovo procedimento autorizzato dal gip, dopo le archiviazioni del 2017 e del 2020. Un istituto giuridico che ha consentito agli inquirenti di procedere con le indagini tradizionali e le intercettazioni nel massimo riserbo, ben due mesi prima che a Sempio fosse recapitato l'avviso di garanzia culminato con il prelievo salivare dal quale è stato estrapolato il Dna che domani entrerà nel maxi incidente probatorio. Il giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli, oltre ad accogliere la richiesta della Procura di confrontare il profilo genetico dell’indagato con quel cromosoma Y trovato sulle unghie di Chiara, ha autorizzato che nell’esame irripetibile vengano analizzati una serie di reperti, mai esaminati nel processo che ha portato alla condanna di Stasi.

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L’obiettivo è la ricerca di eventuali tracce biologiche e impronte da comparare sia con Sempio che con altre persone che frequentavano la villetta nei giorni precedenti al delitto, avvenuto il 13 agosto 2007. Il giudice ha, tra l’altro, ammesso Stasi al maxi incidente probatorio, «in qualità di persona interessata all’assunzione della prova». Una decisione inconsueta che, spiegano fonti giuridiche, va letta come elemento a discarico, visto che Stasi non potrà essere processato due volte per lo stesso reato. L’udienza di domani, al netto di imprevedibili colpi di scena, sarà di rito: verrà conferito l’incarico al professor Emiliano Giardina, il consulente super parte scelto dal gip, e verranno formulati i quesiti per l’incidente probatorio, che dovrebbe avvenire nella modalità di esame irripetibile, nonostante la difesa di Sempio insista sulla ripetibilità dei test. Una condizione difficile da considerare, visto che i nuovi reperti hanno diciott’anni e alcuni di essi, come le para adesive che sigillano le impronte, potrebbero del tutto distruggere le prove all’apertura delle strisce per la rilevazione del materiale genetico.

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Insomma, se a Garlasco si prospetta una guerra tra periti, in contemporanea a Milano la questione della semilibertà richiesta da Alberto potrebbe trovare il favore dei giudici. La decisione spetta al Tribunale di Sorveglianza, che avrebbe già fatto sapere come l’aver rilasciato interviste in televisione, in cui Stasi non si riconosce come il colpevole del delitto di Chiara, non influirà sulla decisione. L’istituto della semilibertà, infatti, non necessita del «ravvedimento» odi una «assunzione di responsabilità» rispetto al reato, che è invece necessaria per chiedere la libertà condizionale, come spesso accade per gli ergastolani. Verrà valutato prima di tutto il percorso carcerario del condannato, ossia la sua personalità e i suoi comportamenti nelle fasi di esecuzione della pena. E i giudici riceveranno anche il parere della Procura generale di Milano, diretta da Francesca Nanni, colei che intuì come nel caso Zuncheddu più di qualcosa non quadrasse, disponendo le intercettazioni che poi portarono alla revisione del processo per l’innocente.
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