
Garlasco, cosa c'è dietro la pista del sicario. Il sospetto dell'avvocato di Stasi

Entriamo in una settimana decisiva per la nuova indagine sul delitto di Garlasco, 18 anni dopo l'uccisione di Chiara Poggi per la quale è in carcere con una condanna definitiva l'ex fidanzato Alberto Stasi. Ma ora c'è un altro indagato per omicidio in concorso, è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Il suo Dna sarà tra quelli esaminati nell'incidente probatorio. In ogni caso, sarà una guerra di perizie viene sottolineato nel corso della puntata di Zona Bianca, su Rete 4, in onda domenica 6 aprile. Il direttore di Gente, Umberto Brindani, ospite di Giuseppe Brindisi, osserva: "Mi aspetto che venga fuori una nuova verità per una semplice ragione. Se un magistrato come Fabio Napoleone, un'eccellenza della nostra magistratura, si è infilato in questa storia dove c'è un condannato in via definitiva che è Alberto Stasi, allora qualcosa ci deve essere". "È una mia sensazione"; continua il giornalista, ma i magistrati hanno esaminato le carte "portate dalla difesa, il rapporto fatto dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano", e può essere che "si siano convinti che o Stasi è innocente o comunque non andava condannato, come aveva detto il procuratore Cedrangolo in Cassazione. E quindi si siano messi alla ricerca di una verità alternativa, che non è detto che sia Sempio. E non è detto che sia solo Sempio", ipotizza Brindani.

Garlasco, colpo di scena: indagato l'ex procuratore che archiviò Sempio
In questo contesto hanno fatto rumore le dichiarazioni di Massimo Lovati, avvocato di Sempio, che ha detto di ritenere possibile che a uccidere Chiara sia stato un killer, un sicario assoldato per un movente ancora sconosciuto. In trasmissione viene osservato che una ipotesi di questo tipo possa nascere dalla pressione a cui è sottoposto il legale in queste settimane, magari in un momento di grande stanchezza. Francesca Carollo, giornalista Mediasett, afferma che è difficile pensare a "un killer, magari venuto dal Baltico, il 13 agosto, che arriva a Garlasco e non si capisce come, perché Chiara, e questo è acclarato, apre la porta in déshabillé a qualcuno che conosceva bene, quindi lei avrebbe aperto questo killer, il quale, invece di colpire con un colpo a freddo, va, la colpisce, poi la ricolpisce, poi la trascina, poi fa il giro della casa... Beh, capiamo che è un killer che è totalmente inverosimile".

"Minchiate" e "pirlate": quei dettagli sottovalutati che hanno riaperto Garlasco
In studio c'è anche Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi e "motore" della riapertura del caso. "Noi sappiamo perfettamente, nei giorni precedenti all'omicidio della povera Chiara, chi è potuto andare" nella villetta di Garlasco, "chi ha detto che non è andato, chi ha detto da almeno otto giorni non sono andato... quindi ise troveremo dell'altro Dna di qualcuno che magari ha detto che era da una settimana che non entrava in casa, quel Dna avrà una valenza eccome", spiega il legale. Insomma, l'incidente probatorio potrà fornire nuove evidenze per allargare il cerchio, verificare la versione di Sempio e ndelle testimonianze prese all'epoca dei fatti. Sulla pista del sicario, De Rensis invita tutti a leggere con attenzione le parole di Lovati: "Io non penso che quella sera, quando ha rilasciato queste dichiarazioni, fosse stanco. Io credo che le dichiarazioni dell'avvocato di Sempio hanno una valenza, perché è l'avvocato dell'indagato. Quindi prima di esaminarle in maniera superficiale, io attenderei", spiega il legale che forse si aspetta un asso dalla manica o un colpo di scena.
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