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Carlo Acutis santo ad aprile, l'allarme del vescovo: "Già traffico di reliquie"

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È prevista per il prossimo 27 aprile la canonizzazione di Carlo Acutis in piazza San Pietro. Si attendono circa 100mila pellegrini. Molto fermento anche ad Assisi, dove è sepolto. La diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, insieme al Comune di Assisi, alle Famiglie Francescane e alla Regione dell’Umbria, si stanno preparando a questo evento e all’accoglienza dei pellegrini che giungeranno nella Città di Francesco per pregare sulla tomba del giovane, nel Santuario della Spogliazione. Intanto il vescovo della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino (nel tondo), ha presentato una denuncia nei confronti di ignoti alla Procura di Perugia dopo che sul web sono state messe all’asta alcune reliquie attribuite al beato Carlo Acutis, che sarà proclamato santo ad aprile.

 

 

L’esposto riguarda in particolare i capelli del giovane milanese per i quali è già stato superato il prezzo di 2mila euro, autenticati dalla Postulazione, messi in vendita da un soggetto coperto da un nickname. «Ne abbiamo chiesto il sequestro - spiega monsignor Sorrentino- non sappiamo se le reliquie siano vere o false, ma se fosse anche tutto inventato, se ci fosse l’inganno, saremmo in presenza, oltre che di una truffa, anche di una ingiuria al sentimento religioso». Prima della canonizzazione la famiglia ha donato alla Diocesi di Assisi il corpo dello studente lombardo morto 15enne di leucemia fulminante, diventato un modello di vita cristiana per tanti giovani fedeli oltre che una sorta di «patrono di internet», beatificato il 10 ottobre 2020.

 

 

 

La denuncia si è concentrata su una reliquia ma sul web, in base a quanto ha verificato la Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo, ne circolerebbero anche altre attribuite sempre a Carlo Acutis. «Su internet - sottolinea il vescovo c’è un mercatino di reliquie che riguarda vari santi, come il nostro Francesco, con tanto di prezziario. Una cosa impossibile da accettare». Il presule ricorda che «il Diritto canonico non ammette questo commercio. Le reliquie vengono infatti date attraverso i vescovi gratuitamente. Al massimo si fanno offerte al santuario dal quale provengono. È una prassi che risale ai primi secoli della nostra storia». Dell’asta che sta riguardando Acutis, il vescovo ha parlato di «grande offesa al sentimento religioso». «Dopo che abbiamo verificato l’asta su Internet - conclude monsignor Sorrentino - abbiamo deciso di sporgere denuncia. A cosa può portare l’idolo denaro, ho timore che ci sia lo zampino di Satana».

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