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Vaticano, il ritorno a casa di Papa Francesco. Ecco come governerà la Chiesa

Nico Spuntoni
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Il mondo ha rivisto il Papa dopo 38 giorni di un ricovero che aveva fatto temere il peggio. Con grande generosità, muovendosi in sedia a rotelle accompagnato dal suo assistente sanitario personale Massimiliano Strappetti, Francesco si è affacciato ad un balcone del secondo piano del Gemelli. Poco più di un minuto verso mezzogiorno e la sagoma bianca è tornata ad essere familiare a fedeli e curiosi stipati nel piazzale del Policlinico e ai milioni di persone che seguivano la scena davanti alla televisione. Il «suo» popolo, che tanto ha pregato e sperato in una guarigione, si sarebbe accontentato così ma Bergoglio ha voluto ricambiare l’affetto ricevuto e non ha rinunciato a parlare. «Grazie a tutti per le vostre preghiere. Preghiamo per la pace», ha affermato con voce affaticata. Molti presenti non sono riusciti a comprenderlo talmente tanta era la commozione per il volto smagrito e sofferente dell’illustre paziente. L’attenzione di Francesco è stata attirata da un mazzo di fiori giallo sventolato da una donna presente nel piazzale: «Vedo questa signora con i fiori gialli, è brava», ha commentato facendo ricorso al suo abituale humour ed alzando il pollice in segno di approvazione. Un modo originale ed empatico per ritornare sulla scena dopo più di un mese di stop forzato. Con qualche difficoltà ha impartito la benedizione e poi ha lasciato il Gemelli sulla 500 bianca, seguito da un corteo di automobili che lo hanno scortato nelle strade semivuote della domenica romana.

 

 

Quando le macchine sono arrivate a ridosso della Porta del Perugino, l’accesso più vicino a Città del Vaticano, Francesco ha regalato la sua prima sorpresa da «uomo libero» ed ha deciso di proseguire fino alla basilica di Santa Maria Maggiore. Nonostante la debolezza, il Pontefice non se l’è sentita di rinunciare al suo tradizionale passaggio nel luogo di culto dell’Esquilino, meta obbligata prima e dopo ogni viaggio apostolico ed anche al termine dei ricoveri ospedalieri. Dopo qualche minuto di incertezza, la 500 bianca ha superato il cancello di un’entrata laterale, ma il Papa alla fine non è sceso. Fuori dalla macchina si è visto solo don Juan Cruz Villalón, il segretario particolare che accompagna ormai stabilmente Bergoglio. Il presbitero argentino aveva in mano lo stesso mazzo di fiori notato dal Papa al balcone del Gemelli. Per la gioia della proprietaria, le rose sono state deposte davanti all’immagine della Salus populi romani dal cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica. L’ennesima dimostrazione della profonda devozione di Francesco per quest’icona mariana che si recò ad omaggiare anche il giorno successivo alla sua elezione nel 2013. La Salus populi romani gli è doppiamente cara, sia in quanto vescovo di Roma che in quanto gesuita perché la Compagnia del Gesù diffuse l’immagine dell’icona in tutto il mondo.

 

 

Dopo la sosta a sorpresa all’Esquilino, il corteo papale ha fatto ritorno in zona Vaticano ed ha oltrepassato la Porta del Perugino, omaggiato dal saluto militare dei gendarmi di pattuglia in quel momento. Francesco ha ricevuto anche il «bentornato» dal decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. Il cardinale lombardo ha raccontato a «Il Tempo» di averlo salutato all’entrata del Vaticano ed ha spiegato che per il calendario della Settimana Santa si potrebbero avere notizie nei prossimi giorni. «Al momento non c’è alcunché di previsto perché attendavamo il ritorno dall’ospedale. Ora auspichiamo che il Papa si possa rimettere nel giro di due/tre settimane, ma intanto ha bisogno di riposo», ha dichiarato il decano. Nell’immediato, infatti, Francesco non potrà tornare alla vita di prima come si è visto dalle cannule dell’ossigeno indossate durante il viaggio in macchina per lasciare il Gemelli. Tuttavia, quella di ieri per i fedeli è stata una giornata segnata dalla gioia e dal sollievo dopo 38 giorni di paura e a tratti di rassegnazione.

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