
Alberto Stasi, semilibertà a rischio. Nei guai "perché si professa innocente"

Alberto Stasi rischia di non poter godere della semilibertà. Le dichiarazioni rese in questi giorni dopo le nuove indagini sul delitto di Garlasco da parte del 41enne - in carcere con una condanna definitiva per l'omicidio dell'allora fidanzata, Chiara Poggi - nelle quali ribadisce la propria innocenza, potrebbero ostacolare, se non impedire, la semilibertà che tuttavia ancora non ha chiesto. È quanto si apprende in ambienti vicini alla magistratura della Sorveglianza di Milano. Dal gennaio del 2023, Stasi è stato ammesso dal Tribunale della Sorveglianza di Milano al "lavoro esterno" dopo che l’avvocata Giada Bocellari aveva proposto un reclamo contro un primo rigetto opposto nell’ottobre 2022 dal giudice. Stasi svolge mansioni contabili-amministrative, con rigide prescrizioni sugli orari di uscita e di rientro in cella, che ha sempre rispettato con scrupolo. Ma la riapertura del caso ha fatto riaccendere i riflettori sull'ex studente della Bocconi.

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"Ci sarà un motivo se il dna di Sempio è stato trovato sulle unghie di Chiara, è un aspetto che dovrà essere approfondito", ha detto oggi Stati intercettato da una giornalista di Mattino 5 mentre usciva dal carcere per recarsi al lavoro. Il giovane ha anche ribadito di essere innocente. Ebbene, il Tribunale di Sorveglianza, secondo giurisprudenza, può respingere la richiesta di semilibertà se il detenuto ha mostrato una "scarsa rivisitazione delle proprie condotte" per le quali sta scontando la pena.
Insomma, il continuare a dirsi innocente rischia di mettere nei guai Stasi che dal gennaio 2023 esce dal carcere milanese a Bollate - dove sta scontando la condanna definitiva a 16 anni di carcere - per il lavoro esterno (concesso per buona condotta), ossia svolgere mansioni contabili e amministrative con rigide prescrizioni sugli orari di uscita e di rientro in cella. Il 41enne potrebbe presto beneficiare della semilibertà, ma in questo caso tra i requisiti che il Tribunale di Sorveglianza valuta c’è anche quello della resipiscenza, ossia l’aver compreso il proprio errore. Da quando è diventata nota la notizia che la Procura di Pavia indaga su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, Stasi è tornato al centro dell'attenzione mediatica e l'intervista odierna potrebbe avere un peso in futuro. In un altro caso mediatico, a Salvatore Parolisi - condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea - sono stati revocati i permessi per un’intervista con cui ha svalutato il processo, il percorso di reinserimento e la figura della donna. In ambienti vicini alla Sorveglianza si fa notare che a Stasi, se ha come obiettivo la semilibertà, conviene mantenere il silenzio.
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