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Papa Francesco: "La signora con i fiori gialli, brava". E lei si commuove: "È una grazia"

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Salvatore Martelli
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“Ringrazio tutti, saluto questa signora con i fiori gialli”: Papa Francesco ringrazia e Carmela Vittoria Mancuso si commuove. Nel giorno del suo ritorno in pubblico in occasione dell’Angelus, il Pontefice è tornato a mostrarsi ai fedeli dal balconcino del policlinico Gemelli di Roma prima del suo rientro a Santa Marta dove passerà la convalescenza. Pochi minuti, poche parole ma tanto è bastato per emozionare i fedeli di tutto il mondo. Specialmente una, Carmela Vittoria Mancuso: 79 anni, di origini calabresi da e per 38 giorni sempre presente al mattino di fronte all’ospedale e la sera a piazza San Pietro per pregare per Francesco. E, al momento del saluto del Pontefice prima delle dimissioni, era tra i tanti presenti di fronte il nosocomio romano con un mazzo di fiori gialli.

 

 

Il Pontefice l’ha notata e nel suo brevissimo discorso alla folla ha voluto omaggiarla con poche e semplici parole: “Ringrazio tutti, saluto questa signora con i fiori gialli”. Carmela non ha trattenuto l’emozione, scoppiando in lacrime e spiegando ai giornalisti: “Sventolavo i fiori e ho visto che ha guardato solo me, non sono degna, non so cosa dire. Sono contentissima e sono emozionatissima – ha detto ai cronisti – È una grazia, non so cosa dire. Ho un mondo di emozioni che non so esprimere a parole. Non pensavo di arrivare a questo punto ed essere all’attenzione del Santo Padre”.

 

 

Lacrime di emozione e devozione che sicuramente arriveranno a Francesco che di rientro a Santa Marta trascorrerà un lungo periodo di convalescenza. Ma perché i fiori gialli? A spiegarlo sempre Carmela: “Questo dei fiori a Papa Francesco è un rituale che facciamo da anni. Erano rose gialle, le abbiamo consegnate alla gendarmeria per darle al Pontefice – ha detto visibilmente emozionata – Sono a Roma da 6 anni e a tutte le udienze mi sono presentata con i fiori per il Santo Padre: dalla prima volta, ho visto la meraviglia e il sorriso nei suoi occhi. ‘Sono per me?’ Mi chiese. E da quel momento glieli porto sempre”.

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