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Asterisco e schwa banditi dalle comunicazioni ufficiali nelle scuole: la decisione del Mim

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Il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha inviato a tutte le scuole una circolare per ribadire che nelle comunicazioni ufficiali è imprescindibile il rispetto delle regole della lingua italiana. L’uso di segni grafici non conformi, come l’asterisco e lo schwa, è in contrasto con le norme linguistiche e rischia di compromettere la chiarezza e l’uniformità della comunicazione istituzionale. È quanto si apprende da una nota ufficiale. L’Accademia della Crusca ha, infatti, più volte evidenziato che tali pratiche non sono grammaticalmente corrette e che il loro impiego, specialmente nei documenti ufficiali, ostacola la leggibilità e l’accessibilità dei testi. L’uso arbitrario di questi simboli introduce inoltre elementi di ambiguità e disomogeneità, rendendo la comunicazione meno comprensibile e meno efficace. Il ministero invita, pertanto, tutte le istituzioni scolastiche a mantenere l’uso di un linguaggio corretto e accessibile, nel rispetto delle norme linguistiche vigenti. 

 

 

La lingua italiana "fa parte del nostro patrimonio culturale immateriale, della nostra storia, della nostra identità. Per questo va protetta e custodita come un bene prezioso. Sono, dunque, ben contenta del contenuto della circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha puntualizzato la necessità di evitarne l’uso improprio, soprattutto nelle comunicazioni ufficiali. L’Accademia della Crusca ha più volte ribadito che l’uso di simboli non conformi alla grammatica italiana, come l’asterisco (*) e lo schwa (ə) non appartengono alla lingua italiana e ne compromettono la corretta fruizione. Nella scuola, luogo deputato alla formazione delle nuove generazioni, è fondamentale promuovere un uso corretto della lingua italiana, senza forzature ideologiche che rischiano di generare confusione. La comunicazione e il linguaggio deve essere chiara, accessibile e rispettosa delle regole grammaticali", ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio, componente della commissione Cultura e Istruzione.

 

 

Ha espresso il suo "plauso" Fabio Pietrella, deputato di Fratelli d’Italia. "La chiarezza e l’uniformità della comunicazione istituzionale sono fondamentali per garantire un’educazione di qualità e il rispetto della nostra cultura linguistica. La nostra lingua ha una storia millenaria e una struttura ben definita, che non può essere alterata da forzature ideologiche prive di fondamento normativo. L’italiano deve essere tutelato e trasmesso correttamente alle nuove generazioni, senza inutili artifici che rischiano di compromettere la comprensibilità dei testi ufficiali e la stessa funzione educativa della scuola", ha affermato. 

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