
Sicurezza antincendio negli ospedali. Esperti, Vigili del fuoco e istituzioni a confronto alla Camera

Vigili del fuoco, professionisti del settore e rappresentanti delle istituzioni a confronto per capire quale sia lo stato dell'arte in Italia in merito alla prevenzione degli incendi negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Il dibattito si è svolto oggi, mercoledì 19 marzo, nella sala Salvadori della Camera dei deputati. La data non è stata scelta a caso. Perché proprio al 19 marzo del 2015 risale la norma che ha permesso l'adeguamento della sicurezza antincendio nelle strutture sanitarie. Un appuntamento importante per monitorare gli obiettivi raggiunti e capire gli aspetti ancora da migliorare.
Tre le tavole rotonde tematiche, alla presenza di parlamentari quali la deputata della Lega Laura Cavandoli, protagonista dell’approvazione della proroga all’applicazione finale della norma nel 2015, l'assessore alla Protezione Civile della Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli, il dirigente generale del ministero dell'Interno per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ing. Giampietro Boscaino, l'ing. Fabio Dattilo già Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e i comandanti provinciali dei Vigili del Fuoco di Milano, ing. Calogero Turturici, e di Roma, ing. Adriano De Acutis. La mattinata è stata moderata dai responsabili scientifici del Convegno: il p.i. Michele Rainieri, anche organizzatore del Convegno e partecipante alla stesura degli strumenti normativi vigenti nonché tra i principali professionisti esperti in Prevenzione Incendi in ospedali e strutture sanitarie, e dal cav. dott. Davide Rizzardi, responsabile del settore sicurezza aziendale del Gruppo San Donato di Milano.
Come detto, lo scopo del convegno è stato capire lo stato dell'arte normativo dieci anni dopo il D.M. del 19 marzo 2015, punto di riferimento in tema di sicurezza antincendio, ma anche alla luce della nuova RTV11 (regola tecnica verticale) applicabile alle strutture sanitarie che definisce le soglie prestazionali applicabili. La prevenzione antincendio in ambito ospedaliero ha caratteristiche peculiari difficilmente replicabili in altro ambito, perché come è intuibile in caso di incendio è molto difficile se non impossibile evacuare tempestivamente tutti pazienti che si trovano in cura. Un complesso sistema che è imperniato sulla necessità di fornire cure mediche e soccorso sanitario che sono il vero “core business” per tutelare pazienti, operatori e visitatori.
Tutto ciò, ha fatto sì che si dovesse introdurre un nuovo approccio. Innanzitutto, il miglior modo per domare un incendio è quello di non farlo innescare. Per arrivare a questo risultato ogni persona presente nell’ospedale deve dare il proprio contributo di attenzione e di conoscenza dellemodalità comportamentali. Questa nuova visione si inserisce come un cesello tra la quotidianità del sistema della cura sanitaria trasformando l’ospedale attraverso un sistema di strutture ed impianti che devono essere revisionati e mantenuti efficienti e pronti.
Tutte queste attenzioni non sono sufficienti per azzerare il rischio, Il D.M. ha pertanto previsto la presenza obbligatoria di squadre di pronto intervento antincendio, che sopperiscono, nel tempo necessario all’arrivo dei Vigli del Fuoco, a garantire assistenza e capacità operative. Un aspetto che è stato evidenziato con particolare attenzione dal comandante Turturici durante il corso del dibattito.
I temi affrontati nelle 3 tavole rotonde hanno riguardato i 3 pilastri principali che monitorano l’applicazione della norma quale sistema di prevenzione incendi. Il primo ambito è stato dedicato al ruolo del Corpo dei Vigili del Fuoco, la cui verifica dei rispetti normativi ha impattato nella quotidianità dei rapporti delle strutture sanitarie con i Comandi attraverso pratiche e progetti, fornendo operatività di soccorso urgente che, come rivela la statistica, è in calo grazie alla norma trasformando sempre di più le uscite dei soccorsi in interventi non più necessari. In circa 200 volte all’anno le uscite di intervento dei Vigili del Fuoco, infatti, evidenziano all’arrivo presso strutture sanitarie, quanto l’incendio sia già stato gestito da parte del personale di sicurezza interna agli ospedali. Il secondo ambito è stato rivolto al mondo delle professioni di settore che, in termini di sicurezza antincendio all’interno delle strutture ospedaliere forniscono agli uffici tecnici, grazie alla propria formazione specifica, un prezioso supporto essenziale e qualificato. Infine, in ultima analisi, è stata vista una panoramica sulle prospettive future in quanto il sistema gestionale, oggi attivato non può terminare, ma necessita di essere mantenuto per garantire i livelli di tutela e, quindi, andranno valutate, nell’insieme delle nuove problematiche, le ipotesi di trasformar la norma a ”termine” in un sistema strutturale organico e costante. A proposito di esperti del settore, il convegno ha visto la partecipazione attiva di APPI (Associazione Professionisti della Prevenzione Incendi), che con il patrocinio di AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e SIAIS (Società Italiana dell’Architettura e dell’Ingegneria per la Sanità) che ha formulato ”proposte concrete”.
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