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Garlasco, la pista dei suicidi: ecco la foto che incuriosisce i pm

Rita Cavallaro
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L'inchiesta sul delitto di Garlasco apre la nuova pista degli strani suicidi avvenuti nella cittadina sotto i riflettori dall'omicidio di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di via Leopardi il 13 agosto 2007. E c'è una foto che ora incuriosisce i pm, che stanno lavorando al caso con un approccio nuovo volto a trovare risposte ai tanti errori nelle indagini e anche ai misteri irrisolti che potrebbero essere collegati da un filo rosso. Ad accendere i riflettori su questo filone, le ammissioni del super testimone scovato dalle Iene, sulla cui identità c'è il massimo riserbo, che quella mattina del delitto avrebbe visto qualcosa di molto importante per le indagini ma che, quando un mese dopo avrebbe tentato di raccontarlo, sarebbe stato messo a tacere. Oggi, dopo 18 anni, l'uomo ha deciso di raccontare la verità ai magistrati della Procura di Pavia, che hanno indagato il 37enne Andrea Sempio per concorso in omicidio con altre persone o con Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara condannato a 16 anni di carcere. Le parole del super teste avrebbero convinto gli inquirenti che, nel caso di Garlasco, c'è molto di più, visto quel clima di omertà che ha contrassegnato le prime fasi dell'inchiesta, con testimonianze oculari perfino ritrattate.

 

 

 

E ora si accendono i riflettori su alcuni strani suicidi. Morti sospette tra giovanissimi ma soprattutto quella dell'88enne Giovanni Ferri, un meccanico in pensione trovato cadavere il 23 novembre 2010 in via Mulino, in uno spazio angusto di soli 50 centimetri, con i polsi e la gola tagliati. Gli stessi carabinieri che indagarono sul delitto Poggi liquidarono incredibilmente il caso come suicidio. E sulla sua tragica fine è rimasto il mistero, perché qualcuno mormora che l'anziano, la mattina del delitto Poggi, abbia visto qualcosa, senza però farne mai parola con nessuno. La foto del luogo del suo suicidio ora sembra raccontare un'altra storia. 

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