
Papa Francesco, "dipendenza dall'ossigeno momentanea"? L'ipotesi di Bassetti

Al 25esimo giorno di ricovero di Papa Francesco, dopo che per settimane dal Policlinico Gemelli trapelava solo cauto ottimismo, lo staff medico che sta seguendo il Pontefice ha deciso di "sciogliere la prognosi". In altre parole, Bergoglio non si trova più in condizioni critiche e, come hanno fatto sapere della sala stampa della Santa Sede, la risposta alla terapia farmacologica "è buona". La situazione resta comunque "complessa" e ci vorranno tempo e ulteriori conferme per un ritorno a una significativa autonomia. Su questo punto è stato interrogato il direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti: "Il fatto che il Papa sia in miglioramento è positivo, vuol dire che la terapia antibiotica è riuscita a tenere sotto controllo l’infezione polimicrobica probabilmente con virus, funghi e anche batteri", ha premesso.

"Miglioramenti consolidati", sciolta la prognosi di Papa Francesco: come sta
Chiaro, però, che i medici ora dovranno capire cosa la polmonite che ha colpito il Papa abbia "lasciato alle sue spalle". In altre parole, "la ritirata dell’infezione dopo 4 settimane potrebbe aver lasciato dei danni nell’organismo nella capacità respiratoria del Santo Padre. Nel brevissimo audio del Papa si sente una grave insufficienza respiratoria e quindi si dovrà vedere quanto durerà questa dipendenza dall’ossigeno. Sarà momentanea? Ci sarà un ripresa della funzionalità respiratoria completa? Cosa di cui dubito abbastanza visto il pregresso del Papa, con una operazione in gioventù ad un polmone e la bronchite asmatica", ha spiegato l'esperto all’Adnkronos Salute. La sua capacità respiratoria "sarà evidentemente minore rispetto a prima", ha chiosato.
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