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Acerra, bimba uccisa dal pitbull. Il medico: "In arresto cardiaco da mezz'ora e collo rotto"

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Alcuni punti, nella storia di Giulia, la bambina di appena nove mesi morta ad Acerra probabilmente perché morsa da un cane, sono ancora poco chiari. Il padre della piccola, Vincenzo Loffredo, che sarebbe caduto in un sonno profondo vicino alla figlia dopo aver fumato Cannabis e che è indagato per omicidio colposo e per omessa custodia dei cani (in casa, al momento del dramma, erano presenti una meticcia e un pitbull), vuole essere interrogato di nuovo dagli inquirenti e il suo legale, Luigi Montano, ha presentato un’istanza alla Procura di Nola, dove probabilmente il 24enne sarà ascoltato martedì. Sotto la lente d'ingrandimento delle indagini ci sono soprattutto il sangue sul pavimento, che è stato pulito poco dopo tragedia, e un'ipotetica rottura dell'osso del collo, che, se confermata, aprirebbe allo scenario di una caduta della bambina. Ma non solo. Sullo sfondo c'è anche la bugia detta da Loffredo all'arrivo in ospedale: ai medici aveva infatti parlato di un'aggressione in strada da parte di un cane randagio, salvo poi ritrattare durante l'interrogatorio. Su questi nodi, così come sugli esiti dell’autopsia, c’è il massimo riserbo.

 

 

"Giulia Loffredo era morta già da almeno mezz’ora e aveva il volto massacrato dai morsi del pitbull di famiglia quando nella notte di sabato 15 febbraio è giunta al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori di Acerra, distante dall’abitazione appena tre minuti a piedi. La bambina è stata uccisa nella camera da letto dell’appartamento del rione Ice Snei in cui stava dormendo insieme con il papà Vincenzo perché il cane dopo averle afferrato la testa tra le sue fauci l’ha sballottata fino a spezzarle il collo", ha detto oggi in un'intervista a Il Mattino Emanuele Ceo, il medico che ha soccorso la piccola dopo averla prelevata dalle braccia del papà. Giulia, secondo Ceo, "è giunta al pronto soccorso in arresto cardiaco". L'idea inviale, e cioè "che la piccola avesse il collo rotto", è stata "confermata dal medico legale", ha continuato. L'autopsia "ha confermato che i segni riscontrati sul corpo della bambina sono compatibili con quelli dei morsi di un cane", ha precisato. "La bimba è arrivata da noi già con la noce del collo rotta" e presentava delle "marezzature", cioè i segni che evidenziano che la persona sia già da tempo in arresto cardiaco. 

 

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