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Sanremo, Claudio Fasulo non ha dubbi: "Chi potrebbe trasmettere il Festival"

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Claudio Fasulo, vicedirettore dell'Intrattenimento Prime Time non ha dubbi: chi potrebbe organizzare il Festival se non la Rai? «Un Festival da incorniciare. Non potevo sognare un rientro migliore a Sanremo. Non parlo solo degli ascolti ma anche dell’enorme lavoro di squadra avvenuto in assoluta armonia, grazie anche alla serenità che Carlo Conti, da direttore artistico e da conduttore, ha saluto comunicare a tutti». Claudio Fasulo, vicedirettore Intrattenimento Prime Time Rai e Dirigente Responsabile del Festival di Sanremo per la decima volta, non nasconde, parlando con l’Adnkronos, la soddisfazione per un’edizione che porta a casa la media di share delle cinque serate migliore di sempre (67,1% di share) e l’ascolto medio più alto dal 2000 (12,5 milioni di spettatori) ma anche una raccolta pubblicitaria record di oltre 65 milioni di euro (con un incremento dell’8,5% sul Festival 2024).

L’unico intoppo, su una settimana di dirette incessanti è stato il microfono che non ha funzionato nella cover di "Creuza de ma" portata sul palco da Bresh e Cristiano De André nella sera di venerdì: «Quella sera sono saliti sul palco 145 artisti, con tantissimi strumenti e settaggi dei microfoni diversi. Semplicemente c’è stato uno scambio di microfoni e a Bresh è andato quello di Cristiano e dunque l’apertura del microfono sbagliato quando Bresh ha iniziato a cantare. Poi ci si è messo anche il jack del body pack di Cristiano che si è impigliato nello sgabello. Ma per fortuna, con la puntualità sulla scaletta di Conti, abbiamo avuto il tempo per fargli ripetere l’esibizione. Ma insomma in una serata del genere sarebbe stato strano se non fosse successo niente...».

 

 

 

Le polemiche sul televoto? «Quelle arrivano puntuali ogni anno, perché nell’ultima fase del televoto, il gran numero di accessi può creare congestionamenti, che però sabato sera sono stati rapidamente superati. La cosa che mi fa piacere di quest’anno è che ha votato un numero maggiore di persone (con 3 voti per utente) con un volume totale di messaggi minore del 2024, ma superiore a 2022 e 23. Che vuol dire meno compulsione (visto che ogni utente avrebbe potuto darne 5 di voti) e più partecipazione. Un bel segnale per il futuro del festival», sottolinea Fasulo.

Conti ha detto che l’anno prossimo potrebbe fare solo il direttore artistico: «Sicuramente è una delle sue battute. Però teniamo presente che Carlo, oltre che un superconduttore, è anche un grande produttore artistico. Ama anche il lavoro autorale e produttivo che c’è dietro ad un programma e ha già messo al servizio di diversi programmi questa sua capacità: per "L’Eredità"’, per "Dalla strada al palco" e per "Ora o mai più". Quindi non è da escludere che, in futuro, pensi di dedicarsi di più a questo». La sentenza del Tar della Liguria, contro cui la Rai ha proposto ricorso al Consiglio di Stato, ha messo per la prima volta in discussione il legame tra Rai e Comune di Sanremo. Una eventuale gara farebbe paura? «Chi potrebbe mettere in campo un know how come la Rai, fatto di 75 edizioni? Qualcuno ha detto che a Sanremo ci fosse una squadra in incognito di Warner Bros Discovery per studiare l’evento. Non so se sia vero. Ma credo che sarebbero scappati...».

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