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Terrorismo, sbarcano e diventano attentatori: chi sono i rifugiati che hanno colpito in Europa

Francesca Musacchio
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Passano prima tutti dall’Italia, o quasi. Qualcuno è sbarcato sulle nostre coste e poi si è diretto verso altri Paesi europei. Altri hanno transitato in qualche modo in Italia. Se ne contano almeno 12 negli ultimi 10 anni. Tra i più noti, perché autori di attentati spaventosi, c’è Anis Amri, il tunisino che, il 19 dicembre 2016, nel mercatino di Natale a Berlino causò 12 morti investendo la folla a bordo di un camion. Sbarcato a Lampedusa nel 2011, ha trascorso del tempo in Italia prima di trasferirsi in Germania. Poi, dopo la strage, è rientrato in Italia, a Sesto San Giovanni, dove il 23 dicembre fu ucciso. Ma altri attentatori, nel corso degli ultimi 10 anni, hanno utilizzato l'Italia come punto di ingresso o transito prima di compiere attentati in altri Paesi europei.

Uno dei nomi più importanti transitati per l’Italia durante le fasi preparatorie dell’attacco avvenuto a Parigi il 13 novembre 2015 è quello di Salah Abdeslam. Oggi sconta l’ergastolo nelle carceri francesi per quello che tutti ricordano come la strage del Bataclan, ma che in realtà fu un attentato composto da una serie di attacchi coordinati. Abdeslam attraversò l’Italia arrivando a Bari, dove prese un traghetto per la Grecia.

 

Andata e ritorno in cinque giorni (forse per recarsi in Siria), attraversando due volte l’Italia. Ma a quell’epoca non era segnalato e quindi riuscì a muoversi senza problemi. Sempre nel 2016, ancora la Francia è l’obiettivo del terrorismo di matrice islamista con la strage compiuta a Nizza. Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il 14 luglio 2016, alla guida di un camion, si lanciò sulla folla sul Lungomare degli Inglesi e causò 86 morti. Nel 2015 era stato identificato a Ventimiglia mentre partecipava a una manifestazione pro-migranti, suggerendo un suo possibile transito attraverso l’Italia. E nel 2021, nel nostro Paese, è stato arrestato un 28enne di origine albanese, destinatario di un mandato europeo emesso dalle autorità francesi in quanto ritenuto responsabile di aver fornito le armi all'autore della strage. Arrivando a un passato più recente, troviamo Brahim Aoussaoui, che il 29 ottobre 2020 ha compiuto un attacco nella cattedrale di Nizza, uccidendo tre persone.

Aoussaoui, tunisino, era sbarcato a Lampedusa il 20 settembre 2020, per poi essere trasferito a Bari e successivamente raggiungere la Francia. Un altro sbarcato in Italia è Abdesalem Lassoued, anche lui tunisino, responsabile dell'attacco a Bruxelles del 16 ottobre 2023, in cui sono stati uccisi due turisti svedesi. È sbarcato in Sicilia nel 2011, soggiornando successivamente in Italia prima di spostarsi in Belgio. Il 24enne afghano che giovedì, a Monaco, in Germania, ha falciato con la sua auto una folla durante una manifestazione sindacale, causando almeno 28 feriti, è solo l’ultimo in ordine di tempo che, in qualche modo, ha messo piede nel nostro Paese, spesso arrivando con il flusso di immigrati che sbarcano sulle nostre coste chiedendo e ottenendo asilo politico e permessi di soggiorno. Come l’algerino Lakhdar Benrabah che l'8 novembre 2021, a Cannes, ha aggredito con un coltello tre poliziotti. Nel 2016 era sbarcato in Sardegna e aveva ottenuto un permesso di soggiorno a Napoli prima di trasferirsi in Francia. A Pozzallo, invece, nel 2016 è arrivato a bordo di un gommone con altri migranti il maliano Sagou Gouno Kassogue, autore dell'attacco alla Gare de Lyon di Parigi il 3 febbraio 2024, in cui ha accoltellato tre persone. Nel nostro Paese, prima di trasferirsi in Francia, aveva ottenuto la protezione sussidiaria.

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