Cani uccisi con un farmaco che provoca l'infarto, Alessandrini: "Non c'è giustificazione"
Erika Alessandrini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, è intervenuta con parole di sdegno e condanna su un caso che sta scuotendo la Regione Abruzzo. "Uccisi senza scrupolo e senza alcun motivo da coloro che, invece, avrebbero dovuto prendersene cura: sarebbe stata questa la triste sorte capitata a un numero non ancora precisato di cani, sia cuccioli che adulti, ospitati nel canile sanitario di Città Sant'Angelo dove alcuni veterinari avrebbero somministrato loro il farmaco Tanax provocandone volontariamente l'infarto. Se quanto denunciato dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) fosse confermato dalla magistratura, il decesso dei cani sarebbe avvenuto tra atroci sofferenze dal momento che i sanitari non avrebbero preliminarmente proceduto alla sedazione obbligatoria per legge nei casi di eutanasia animale", ha dichiarato. A riportarlo è il sito certastampa.it.
Un'azione, quella di provocare la morte dei cani senza curarsi della loro sofferenza, "violenta e crudele, finita due anni fa al centro di un'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara a seguito delle denunce sporte da Paola Canonico, presidente della LNDC di Pescara. Il 23 gennaio si terrà l'udienza preliminare e, se dovessero essere accertati i capi d'accusa, ci auguriamo che nessuno resti impunito. Episodi di questo genere non hanno giustificazione e, per questo, non possono trovare spazio alcuno all'interno della nostra società", ha continuato Alessandrini.
Stando a quanto dichiarato dalla Lega Nazionale Difesa del Cane, i casi di uccisione "sarebbero stati addirittura migliaia in questi anni". Uno scenario, questo, "inquietante" e "reso ancora più incredibile dalle modalità efferate con le quali i nostri amici a quattro zampe venivano barbaramente uccisi. Della loro morte si scherzava, si parlava di 'somministrare vitamina C' per farli stare meglio, ma invece era l'iniezione di Tanax. Uno spregio della vita di un essere senziente ma anche dei più elementari risvolti etici e deontologici in capo a un professionista sanitario", ha aggiunto la consigliera, ammettendo anche di riporre fiducia nella magistratura.