Hacker pro Palestina all'attacco di siti italiani: nel mirino aziende e banche
I siti web di aziende, banche e porti italiani sono finiti, ancora una volta, nel mirino degli hacker. A compiere l'attacco, dopo i filo-russi, è stato il gruppo Pro Palestine Hackers Movement, che fa parte della più ampia organizzazione anti-occidentale Holy League. Lo hanno riferito fonti dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, smentendo la precedente rivendicazione dell’attacco da parte del gruppo filo-palestinese Alixsec. I disagi causati al momento sono stati "contenuti", hanno precisato. Holy League, di cui fa parte anche il gruppo filorusso "Noname 057(16)", è un’organizzazione costituita da 70 gruppi di attivisti cibernetici che attaccano siti israeliani e occidentali in generale. Alcuni di questi gruppi sono associati con gli Stati canaglia e si presume che abbiano legami a livello governativo, mentre altri sono formati da veri e propri attivisti filo-palestinesi e filo-russi.
Hacker filorussi attaccano siti italiani, colpiti anche i portali dei ministeri
L’attacco è iniziato ieri intorno alle 7.10. Nella lista dei portali colpiti ci sono finiti siti di banche italiane (tra cui Intesa San Paolo e Monte dei Paschi), aziende (tra cui Vulcanair) e i siti di porti italiani, tra cui quelli di Taranto e Trieste. L’Acn, operativa tutta la settimana 24 ore 24,si è messa al lavoro per sostenere i soggetti colpiti nel ripristino dei portali. Sempre ieri il gruppo filorusso "Noname 057(16)" ha pubblicato una lista delle istituzioni colpite, tra cui il sito web di Intesa San Paolo, il portale di Banca Icrea e quello dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale. Il giorno precedente, il gruppo filo-russo aveva compiuto un altro attacco hacker contro i siti web di varie istituzioni italiane.