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La guerra dei tycoon: Bezos prepara il suo Starlink. Elkann nel cda di Meta

Filippo Caleri
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Forse se a proporre le comunicazioni satellitari al governo italiano fosse stato Jeff Bezos e non Elon Musk (ormai il diavolo perla sinistra italiana) l’attuale opposizione si sarebbe infuriata meno o forse non avrebbe nemmeno polemizzato, considerata la maggiore empatia per i democratici americani espressa dal patron di Amazon. Già proprio lui si appresta a fare concorrenza al proprietario di Tesla offrendo un servizio di banda larga via satellite nel Regno Unito entro i prossimi due anni.

Il colosso delle vendite online sarebbe già pronto a lanciare una costellazione di satelliti che potrebbe fornire il segnale anche nelle aree più remote. L’azienda ha annunciato che cercherà di accedere alle frequenze radio britanniche «nei prossimi uno o due anni»-la tecnologia Fwa si basa sulla trasmissione del segnale Internet proprio sulle onde radio - per poi offrire Internet via satellite. Secondo il Sunday Telegraph il piano di Bezos è di creare una costellazione di satelliti in orbita terrestre bassa - meno di mille km dalla superficie terrestre- per offrire una copertura continua, senza i ritardi che sono inevitabili se si usano i satelliti geostazionari che ruotano a 35 mila km di distanza.

 

La sussidiaria di Amazon Project Kuiper incaricata di attuare il business sta progettando di lanciare 3mila piccoli satelliti nel tentativo di competere direttamente con la Starlink di Musk. La società di quest’ultimo, partita prima nel settore consente già di connettersi ai suoi satelliti in orbita terrestre bassa tramite piccoli ricevitori - alcuni non più grandi di un tablet - e domina nel settore grazie a 6.000 satelliti e 4 milioni di clienti in tutto il mondo. Anche Kuiper prevede di utilizzare inizialmente dei ricevitori, ma sta esplorando la possibilità di far arrivare il segnale direttamente sugli smartphone, senza necessità di altre interfacce. La guerra dei cieli è dunque solo all’inizio. Per tacitare le ansie del Partito democratico basta attendere ancora un po’. E se non arrivasse Bezos c’è sempre la vecchia Europa che dopo Galileo e Copernicus, ha lanciato a fine anno Iris2 con 290 satelliti per fornire internet satellitare.

 

Intanto mentre la sinistra si lamenta della crescita di Musk, Elkann, già amministratore delegato di Exor e presidente di Stellantis e Ferrari, entra nel Cda di Meta. Ad annunciarlo è Mark Zuckerberg sul proprio profilo social. «Sono entusiasta di iniziare l’anno con alcune notizie su cui stiamo lavorando da un pò: Dana White, John Elkann e Charlie Songhurst si uniscono al Consiglio di Amministrazione di Meta. Abbiamo enormi opportunità davanti dall’IA ai wearables al futuro dei social media, e il nostro consiglio ci aiuterà a raggiungere la nostra visione», scrive Zuckerberg. Non vedo l’ora di lavorare con Dana, Charlie e John. Il 2025 sarà un anno importante per Meta e sono entusiasta di averli a bordo!». 

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