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Uap all'attacco: "Italia ancora nel caos, vogliamo trasparenza e verità per i cittadini italiani"

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"La UAP - Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata accreditata, che rappresenta circa 27 mila strutture sanitarie italiane, come ribadito più volte, agisce con il preciso obiettivo di tutelare la salute dei cittadini italiani, secondo scienza e coscienza, nel rispetto, quindi, della trasparenza e della legalità, sia per quel che riguarda il servizio sanitario degli ospedali pubblici sia per quello delle strutture accreditate. Queste ultime, ribadiamo, in quanto tali, erogano un vero e proprio servizio pubblico, come previsto dal Sistema Sanitario Nazionale; infatti, le procedure ed i rimborsi economici per i servizi che rientrano nei LEA (livelli essenziali di assistenza) sono gli stessi identici nel pubblico e nel privato accreditato, l’unica distinzione sta nel fatto che l’ospedale pubblico sottoposto a piano di rientro viene risanato attraverso le tasse (quindi tramite le tasche dei cittadini italiani), la struttura privata accreditata, invece, è costretta a provvedere in autonomia, quindi, andando in perdita, è costretta a chiudere o a vendere. Queste sono le reali ragioni delle battaglie della UAP e del ricorso dalla stessa presentato al Tar del Lazio lo scorso 28 dicembre, ricorso che, inizialmente, come noto, aveva ottenuto la sospensiva del nuovo tariffario del Ministero della Salute. Pur trovandoci assolutamente d’accordo sull’inserimento di nuove prestazioni sanitarie fra i LEA, desideriamo portare in evidenza come sia assolutamente insensato e inaccettabile che il nuovo tariffario dei LEA preveda tagli drastici sui rimborsi, soprattutto per le prestazioni diagnostiche che corrispondono ad indagini fondamentali per i cittadini italiani. Ciò è quanto sosteniamo da oltre un anno, eppure ancora oggi siamo raggiunti da notizie sconcertanti, quale quella appresa poche ore fa da alcuni notiziari, secondo cui “l’avventatezza e la smania di protagonismo ha creato solamente confusione e potrebbe creare, all’esito della udienza del 28 Gennaio, gravissimo danno alle strutture.” Riteniamo che diffondere informazioni fuorvianti non renda onore alla verità, oltre a venir meno all'obbligo deontologico e professionale di divulgare informazioni ben controllate e rispondenti alla concretezza e alla realtà dei fatti. A tal fine, si allega alla presente una nota tecnica esplicativa sui LEA e sulle caratteristiche del nuovo tariffario (v. Allegato A). Ribadiamo quindi che le 27 mila strutture sanitarie rappresentate dalla UAP si aspettano che prima del prossimo 28 gennaio il Ministero della Salute corregga il nuovo tariffario e intervenga con provvedimento che consenta di ripristinare i tagli appena applicati, proponendo nuovi adeguati importi per ogni servizio, tali da mettere tutte le strutture sanitarie – pubbliche e private accreditate – in condizioni di offrire servizi appropriati e tempestivi a tutti i cittadini. Si evidenzia altresì che ad oggi i sistemi informatici regionali, in moltissimi casi, non riescono a gestire tutte le impegnative per visite ed esami. Quindi, come già sostenuto in altre sedi, la sospensiva del Tar del Lazio ottenuta inizialmente dalla UAP avrebbe rappresentato un vantaggio anche nell’immediato, evitando l’attuale collo di bottiglia nel sistema e le relative inefficienze (poiché il processo di aggiornamento non riesce a tenere il passo con le richieste); la sospensiva avrebbe invece consentito la continuità dei servizi e, contestualmente, avrebbe offerto un utile arco temporale per l’aggiornamento informatico del sistema. Nello stesso arco temporale, inoltre, il Ministero della Salute avrebbe avuto l’opportunità di intervenire sulle cifre di rimborso inadeguate, ripristinando un tariffario idoneo a garantire, presso tutte le strutture sanitarie italiane del Sistema Sanitario Nazionale, servizi essenziali di qualità, tempestivi e accessibili a tutti. Per fornire ulteriore chiarezza, di seguito viene illustrata la cronaca dettagliata degli eventi accaduti dal 14 novembre 2024. Il nuovo tariffario sanitario voluto dal Ministero della Salute è stato presentato alla Conferenza Stato-Regioni in data 14 novembre 2024, ed è stato poi pubblicato in Gazzetta soltanto lo scorso 27 dicembre. La UAP, l’ANISAP e l’AIOP hanno avuto, pertanto, evidentemente, tempi ristrettissimi per presentare ricorso al Tar del Lazio, riuscendo ad ottenere dallo stesso una sospensiva il giorno 30 dicembre. Tuttavia, solo il giorno seguente, il 31 dicembre, il Tar del Lazio si è visto costretto ad accogliere l’istanza depositata dall’Avvocatura dello Stato, per conto del Ministero della Salute, poiché in essa viene rappresentata “estrema difficoltà” nel riattivare il tariffario originario. Teniamo a evidenziare che il tariffario originario corrisponde a quello che il SSN ha applicato ed utilizzato negli ultimi 26 anni, fino a 4 giorni fa! Troviamo, infatti, piuttosto strano che il 28 dicembre sia stato dichiarato che il nuovo sistema informatico fosse già attivo, quando in realtà fino al 30 dicembre sono stati utilizzati i vecchi codici per installare il nuovo sistema. Normalmente, ci vogliono più di 10 giorni per verificare, installare e avviare una nuova interfaccia. Inoltre, ci si chiede quale sia stata l'utilità di pubblicare il provvedimento in Gazzetta il 27 dicembre, sospettando che si volesse impedire la possibilità di un eventuale ricorso, non concedendo i tempi necessari". La Presidente della UAP, Mariastella Giorlandino, si augura che sia protetta la preziosa Sanità Made in Italy

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