Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Chicco Testa assolto: "La fine di un incubo ma il processo mi ha tolto il sonno"

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Chicco Testa è stato assolto in un processo presso la Corte dei Conti per "una transazione che fu fatta nel 2014 fra Roma Metropolitane, la società del Comune di Roma incaricata di realizzare la linea C della metropolitana, e il consorzio di imprese che aveva vinto la gara" solamente tre giorni fa e oggi, in un'intervista pubblicata su Il Giornale, ne ha parlato con Hoara Borselli. "La fine di un incubo per me, sfortunatamente non per altri, con richieste milionarie nei confronti di decine di indagati. L' oggetto era una transazione che fu fatta nel 2014 fra Roma Metropolitane, la società del Comune di Roma incaricata di realizzare la linea C della metropolitana, e il consorzio di imprese che aveva vinto la gara. Da notare che io avevo lasciato la società nel 2019, ben 5 anni prima, e che la transazione, secondo me per altro perfettamente legittima, è stata il risultato del lavoro di accertamento di una commissione, presieduta da una magistrata della stessa Corte dei Conti, naturalmente mai portata in giudizio, guarda caso, e poi approvata da numerosi altri organi comunali e statali", ha dichiarato l'ex ragazzo d'oro tra i giovani comunisti di D'Alema. 

 

 

Il processo, secondo Testa, si è concluso per "chi ha promosso il giudizio, il Procuratore Crea", con un "completo fallimento". "Aveva avanzato richieste per far pagare agli indagati un presunto danno patrimoniale di 160 milioni di euro, e la Corte ne ha riconosciuti il 2%, pari a circa 3 milioni. Basterebbe questo per dimostrare la completa infondatezza di tutto l'impianto accusatorio", ha spiegato il fondatore di Legambiente. Quindi la precisazione: "Quel che so è che a Roma Metropolitane, la società del Comune di Roma che aveva la responsabilità dell'appalto, abbiamo fatto i salti mortali, si lavorava talvolta fino a mezzanotte, per mandare avanti i cantieri, con dedizione totale. Le persone di Roma Metropolitane che sono state condannate erano in prima linea e hanno lavorato senza risparmiarsi". Una vicenda, quella che ha visto coinvolto l'ex deputato del Pci, che ha avuto importanti conseguenze. "Tornassi indietro non accetterei più quell'incarico. Questo processo mi ha tolto il sonno e quando ti capita sei da solo, nessuno ti mostra la minima solidarietà. I servitori dello stato sono lasciati completamente soli. Forse Nordio dovrebbe dare un' occhiata seria anche a questo tipo di processi", ha aggiunto Testa. 

 

Dai blog