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Tony Effe si prende la rivincita al Palaeur. E il Concertone rischia di saltare

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Carlo Antini e Martina Zanchi
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Altro che Circo Massimo. La prima rivincita Tony Effe l’ha già avuta. Censurato da Gualtieri, il rapper salirà sul palco del Palazzo dello Sport dell’Eur per il suo agognato concerto di Capodanno. Eur SpA, società proprietaria e gestore del Palaeur, precisa che «l’organizzatore VivoConcerti aveva già da mesi opzionato senza l’indicazione di un artista specifico - le date del 30 e del 31 dicembre 2024. Vivoconcerti, pertanto, corrisponderà ad Eur SpA l’affitto dovuto, mentre gestirà direttamente la vendita dei biglietti. Il concerto del 31 dicembre è, peraltro, uno degli oltre 50 spettacoli privati commerciali già ad oggi confermati da qui al 2025. Eur SpA, non appena Vivoconcerti ha formalizzato per la data l’artista Tony Effe, ha avvisato il socio Roma Capitale che il 31 dicembre si terrà il concerto di Tony Effe. Il Campidoglio non ha espresso nessuna contrarietà a tale opportunità commerciale, ribadendo che l’Amministrazione capitolina è contraria a qualsiasi forma di censura». Intanto gli organizzatori fanno sapere che i biglietti per il concerto al Palazzo dello Sport costano 10 euro e sono già in vendita. C’è da scommettere che in poche ore arriverà anche il soldout. Tanto più che anche ieri si è allungata la lista di cantanti e sportivi che hanno espresso solidarietà al rapper romano contro qualsiasi forma di censura. Ariete, Andry The Hitmaker, Drilllionaire, il rapper di Ostia Rasty Kilo, Raige, Clemente Zard (co-proprietario e managing director di Vivoconcerti. E ancora Anna Falchi, Ruben Bondì, Giulia Stabile, Nicolò Nick Cerioni. E tanti nomi dello sport italiano: Edoardo Bove, Niccolò Pisilli, Marcell Jacobs, Tommaso Marini, Marvin Vettori e Armen Petrosyan. Se loro andranno ad ascoltare Tony Effe non si sa ma di certo si terranno alla larga dal Circo Massimo. Posto che Gualtieri, l’assessore ai Grandi eventi Onorato & co., riescano a confermare una serata a rischio annullamento.

D’altra parte di fronte all’evoluzione degli eventi, catastrofica per il Comune, la cancellazione del concerto è ora più che un’eventualità. Sembrano dimostrarlo i sorrisi tesi e le battute di circostanza che hanno tenuto banco ieri, in Campidoglio, durante il tradizionale brindisi natalizio con la stampa. Un vis-à-vis a cui il sindaco non ha voluto sottrarsi, nonostante la domanda che aleggiava sulle teste dei presenti fosse – inevitabilmente – l’unica a cui il sindaco non avrebbe voluto rispondere. Il concerto al Circo Massimo si farà o no? «Vedremo», ha detto a mezza bocca. Perché nelle 24 ore precedenti, dopo il tracollo del maxi evento capitolino, nonostante le riunioni affannate in cui si è cercato un modo di non far saltare tutto, alternative reali a Mahmood, Mara Sattei e Tony Effe non sono state trovate.

Tanto che a Palazzo Senatorio più di qualcuno ha iniziato a dire che «se il concerto non si fa non è un dramma», e che «Milano non lo organizza da anni». Peccato che non organizzarlo e cancellarlo all’ultimo, dopo una bufera mediatica simile, non siano affatto la stessa cosa. Chi difende Gualtieri, comunque, dice che ha il merito di aver cercato di spiegare e di parare i colpi, anche quelli dei giornalisti: «Vi abbiamo regalato argomenti da raccontare, su cui prenderci in giro - ha ironizzato il primo cittadino - Con la chicca del concerto di Capodanno». A supportarlo apertamente, dalla giunta, finora è arrivata solo l’assessore alla Scuola, Claudia Pratelli. Altri autorevoli esponenti del Pd, il partito del sindaco, dietro la richiesta di anonimato si limitano a sottolineare che «Gualtieri ci ha messo la faccia anche stavolta. Il coraggio, se non ce l’hai, non te lo regalano». Forse però non basterà a salvare il Capodanno di Roma.

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