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Ruffini si loda: "Recuperati 31 miliardi di evasione in un anno". Ma ecco la verità

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Ernesto Maria Ruffini, nell'intervista al Corriere della Sera attraverso cui ha annunciato di aver lasciato la guida dell'Agenzia delle Entrate, si è detto orgoglioso di avere ridotto l’evasione fiscale "di circa il 30 per cento, e parallelamente del record di recupero che abbiamo stabilito, fino a superare i 31 miliardi incassati in un solo anno". Un risultato che, se corrispondesse alla realtà, sarebbe più che soddidfacente. Peccato però che, come analizzato da Franco Bechis in un articolo pubblicato su Open, si tratta "di somme recuperate una tantum che riducono assai poco la propensione degli italiani ad evadere". 

 

 

 

Il primo dubbio riguarda proprio i 31 miliardi di euro che Ruffini avrebbe recuperato in soli dodici mesi poiché "non risulta da nessun documento consuntivo ufficiale". Ruffini è stato alla guida della Agenzia delle Entrate dopo essere stato due anni amministratore delegato di Equitalia dal 2017 al 2018 per poi tornare nel 2020 e restare fino alle dimissioni. "In nessun anno a guida Ruffini, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato di avere recuperato 31 miliardi di euro, a meno che la somma sia stata ottenuta proprio nel 2024 in meno di un anno, con il governo Meloni che avrebbe messo a segno il record storico", scrive Bechis. 

 

 

Un altro nodo è quello della relazione del Mef, secondo cui solo la pandemia è riuscita a mettere al tappeto gli evasori. Ogni anno, infatti, il Ministero dell’Economia pubblica la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, in cui viene stimato il “tax gap”, "isolando dalla stima dell’economia sommersa quella che verrebbe ritenuta la vera e propria evasione fiscale e contributiva delle persone fisiche e delle aziende italiane. Le stime arrivano su dati consolidati e quindi di anni precedenti alla relazione. L’ultimo documento del 2024 si ferma alla stima dell’anno 2021. Ed è più difficile da interpretare di altri. L’evasione fiscale era di poco superiore ai 100 miliardi di euro nel 2019, poi è crollata a 85,6 miliardi di euro nel 2020 ed è ancora scesa a 82,4 miliardi di euro nel 2021". Un successo dovuto ai lockdown e alle chiusure delle attività. 

 

 

Ma non solo. L’Agenzia delle Entrate ha dichiarato di avere recuperato evasione fiscale fra il 2017 e il 2023 per un totale di 127,5 miliardi di euro. Cifra, questa, che secondo Bechis "ha un evidente problema". "La somma della evasione totale stimata dallo stesso ministero dell’Economia nel 2016 era di 108,3 miliardi di euro. Se fossero veri i dati comunicati in questi anni in gran parte dallo stesso Ruffini in Italia oggi non dovrebbe esserci nemmeno un evasore fiscale e della lotta al sommerso non si dovrebbe nemmeno più parlare, visto che il fisco avrebbe recuperato tutto e perfino 19,2 miliardi più del dovuto", si legge. Qual è la verità? Le somme che vengono dichiarate recuperate dall’Agenzia delle Entrate "provengono dall’accertamento con adesione da parte di piccoli, medi e grandissimi gruppi industriali e finanziari. Che spesso hanno consulenti che costruiscono per loro modelli in grado di fare risparmiare un bel po’ di tasse". 

 

 

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