FarWest, il "verminaio" di Striano & Co e la fabbrica dei dossier: l'anticipazione
In un'Italia di spioni e di spiati, il rischio di finire nel mirino di chi agisce in modo illecito è sempre più alto. FarWest, grazie a un hacker etico, dimostrerà stasera quanto sia facile entrare nella vita delle "vittime" con un click e come i nostri dati possano poi essere venduti all'interno del dark web. Nel nostro Paese proliferano gli investigatori privati. Che cosa possono fare? Che strumenti hanno? Quali sono le richieste che ricevono? Sono questi alcuni degli interrogativi ai quali la puntata del programma di approfondimento giornalistico condotto da Salvo Sottile cercherà di fornire risposte. Ma non solo. Al centro dell'appuntamento c'è anche l'inchiesta della procura di Perugia sui presunti dossieraggi del tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e del magistrato Antonio Laudati, che sta facendo emergere un quadro preoccupante per le istituzioni.
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Secondo l'indagine del procuratore Raffaele Cantone, nella Direzione Nazionale Antimafia guidata da Federico Cafiero De Raho ci sarebbe stato un “verminaio” nel quale Striano e Laudati usavano abusivamente decine di migliaia di informazioni riservate per scopi politici e personali. Ma chi doveva controllare l'operato del tenente della Guardia di Finanza e del magistrato? Fari accesi su una misteriosa lettera "saltata fuori per caso", indirizzata al Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e scritta dal suo vice Giovanni Russo per segnalare "gravi anomalie" nell'operato di Pasquale Striano. "Lo chiede attraverso una lettera, formale, che manca di protocollo e di firma. La spiegazione di Russo è: 'Io andai da De Raho con questa lettera e gli dissi che avevo intenzione di porre la questione. De Raho mi disse aspetta a formalizzare la lettera, la questione la porrò io'. Passa del tempo, Striano continua con i suoi comportamenti, Russo cambia ufficio e la lettera scompare in un cassone. Riemerge durante l'indagine", spiega il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno.