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Brindisi, morì per un'infezione: Asl condannata. Risarcimento di oltre un milione

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Risarcimento da oltre un milione di euro che dovrà pagare l’Asl di Brindisi poiché condannata a risarcire i parenti di una donna di 75 anni che ha perso la vita dopo aver contratto un’infezione in ospedale. La vicenda risale a sei anni fa, era novembre 2018, quando l’anziana era ricoverata nel nosocomio Perrino di Brindisi (nella foto), dove era stata trasferita il 3 ottobre dello stesso anno per un dolore retro-sternale.

Una volta al pronto soccorso fu visitata dai medici che stabilirono un ricovero al reparto di Cardiologia per un infarto miocardico acuto. In base a quanto stabilito dai periti, l’anziana ha contratto l’infezione nel nosocomio: «Infezione ospedaliera multi resistente in due tempi, prima da acinetobacter bowmani, klebsiella pneumoniae e pseudomonas aeruginosa e successivamente da P. aeruginosa multi R e proteus mirabilis multiR», è quanto è stato scritto dal giudice di Brindisi, che ha certificato la responsabilità della Asl per l’infezione che la 74enne avrebbe contratto al Perrino di Brindisi.

I parenti dell’anziana avevano denunciato l’anomalia della morte con l’assistenza del legale Emilio Graziuso, presidente dell’associazione nazionale «Dalla Parte del Consumatore». L’avvocato, dopo aver cercato di risolvere la controversia in via stragiudiziale per evitare ai parenti della donna un lungo contenzioso, ha portato avanti un’azione di verifica tecnica preventiva. Al termine degli accertamenti è emersa l’insorgenza dell’infezione e la correlazione con la morte che ha poi portato alla condanna della Asl a 1.298.147,60 milioni.

«Il tribunale di Brindisi ha accolto in pieno le tesi processuali sulle quali era stata incentrata l'azione risarcitoria dei familiari della vittima di infezione contratta in ospedale - ha dichiarato l’avvocato Emilio Graziuso- a seguito di specifiche consulenze tecniche con esperti nominati dal tribunale sono state chiarite le cause della morte del paziente e il rapporto tra le stesse e la responsabilità della struttura ospedaliera. Da ciò è derivato il risarcimento del danno. La speranza dei miei assistiti è che la loro vittoria in Tribunale possa evitare che drammi del genere si verifichino nuovamente».

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