guerra dentro casa
Condomini in guerra, esplode lo "stalking condominiale" in Italia
La vita nei condomini italiani sembra essersi trasformata in una convivenza sempre più tesa, segnata da continui litigi e azioni moleste. La situazione ha ormai raggiunto un livello di conflittualità che gli esperti definiscono "stalking condominiale," una dinamica che, pur non essendo riconosciuta come reato specifico dal codice penale, rientra nella più ampia definizione di atti persecutori previsti dall'articolo 612 bis. Il fenomeno non è una novità, ma ha assunto dimensioni preoccupanti negli ultimi anni, coinvolgendo residenti di ogni regione, dal nord al sud della penisola. Dopo i mesi "solidali" della pandemia, evidenzia Libero, il ritorno alla normalità ha lasciato spazio a una crescente intolleranza reciproca. Oggi, nei condomini, si litiga per tutto: dai rumori molesti ai cattivi odori, dalle biciclette parcheggiate nelle aree comuni ai cani lasciati abbaiare senza controllo.
Le cronache locali raccontano episodi che sembrano usciti da un film surreale. A Foggia, un uomo è stato arrestato per anni di vessazioni nei confronti di una coppia di anziani. A Firenze, un docente universitario è stato condannato per aver creato un clima di ansia continua nel vicino di casa, lasciando i suoi tre cani abbaiare incessantemente. A Rivoli, una giovane donna ha cambiato casa dopo otto denunce contro un vicino molesto. Secondo Fabio Roia, presidente del tribunale di Milano, la questione è seria: "C’è un’esasperazione generale e un aumento delle azioni moleste nei condomini." I dati confermano questa tendenza. Solo a Bologna, nei primi mesi del 2024, sono state protocollate una ventina di richieste di ammonimento per conflitti condominiali, mentre le sentenze della Cassazione su casi simili si sono moltiplicate. Gli esperti ipotizzano che la pandemia abbia avuto un ruolo nella crescita di queste tensioni.
L’avvocato Marco Biagioli spiega che anche comportamenti apparentemente innocui, come far cadere dell’acqua da un terrazzo o osservare i movimenti dei vicini, possono configurarsi come atti persecutori se inseriti in un contesto di molestie reiterate. Il condominio, con le sue dinamiche complesse, diventa un campo di battaglia dove i diritti e i doveri di ciascuno devono trovare un difficile equilibrio. La legge, nel frattempo, ha cercato di adattarsi a questa realtà: il concetto di stalking, originariamente riferito a una singola vittima, è stato esteso anche a gruppi di persone, come accade nei contesti condominiali.