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Congo, caccia all'agente patogeno. Cosa sappiamo della "malattia X": le ipotesi

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L’ Italia alza l’attenzione sulla malattia sconosciuta che ha causato oltre 70 morti in Congo. A quanto si apprende il ministero della Salute ha inviato una raccomandazione alle Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero chiedendo attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal Paese africano. Nelle scorse ore il governo del Congo ha dichiarato allerta per questa sindrome simul-influenzale che oltre a decine di morti ha contagiato centinaia di persone. Le autorità hanno invitato la popolazione a mantenere la calma e a essere vigili, esortando le persone a lavarsi le mani con il sapone, evitare assembramenti e non toccare i corpi dei defunti senza personale sanitario qualificato. I sintomi includerebbero febbre, mal di testa, tosse e anemia.

"Un agente patogeno respiratorio, come l’influenza o il Covid-19, è oggetto di studio come possibile causa" della ’malattia X’ che sta provocando diversi morti nella Repubblica democratica del Congo, spiega l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in una nota in cui fa il punto della situazione e annuncia di aver inviato un team di esperti per indagare sull’origine della malattia sconosciuta. I test sono in corso e si esplorano più ipotesi. Oltre a un patogeno respiratorio, puntualizza l’agenzia Onu, anche "la malaria, il morbillo e altri" microrganismi sono sotto esame. Fino a quando non ci saranno i risultati dei test di laboratorio eseguiti, la causa non potrà essere chiarita e viene considerata non identificata, spiegano gli esperti. "L’Oms condividerà ulteriori informazioni sul lavoro in corso per identificare la malattia non appena disponibili", assicurano dall’agenzia.

 

Gli esperti italiani invitano alla cautela. "NESSUN ALLARME!! Sono cinque anni che teniamo la barra dritta e che cerchiamo disperatamente di tenere l’equilibrio necessario. Attenzione, mai sottovalutazione ma mai allarme. Soprattutto quanto ingiustificato o per lo meno prematuro", scrive su Facebook il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia. "Ribadiamo, come diciamo da tempo - aggiunge - che quello che accade in un mondo globalizzato e nel quale la mobilità è grande, ci interessa, eccome. Dobbiamo sempre guardare oltre il nostro cortile, come sempre abbiamo fatto. Come ministero, cosi come già comunicato dal nostro uffico stampa e dal dipartimento, abbiamo immediatamente attivato le procedure di innalzamento della nostra attenzione in porti ed aereoporti attraverso gli Usmaf, come fatto con successo con la Dengue, come ancora a suo tempo, come Spallanzani con la pratica 'biglietto-tampone'. Aereoporti e porti sicuri. Continueremo in questa direzione ma ai cittadini ripetiamo, anche perché non ci sono voli diretti con il Congo: nessun allarme!!!".

In un video sui social l’infettivologo Matteo Bassetti afferma che "il Congo è un’area del mondo dove ci tanti problemi e il sistema sanitario non funziona bene. Tra le ipotesi su questa malattia misteriosa che ha come sintomi febbre, mal di gola, tosse e anemia potrebbe esserci una febbre emorragica virale come la febbre emorragica Crimea-Congo o l’Ebola. Già note, ma magari sostenute da un nuovo virus che speriamo sia presto identificato. Il rischio per il resto del mondo è bassissimo, i collegamenti tra il Congo e gli altri Paesi non sono certo al livello di quelli della Cina".

 

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