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Congo, paura per la malattia misteriosa. Vaia: "Nessun allarme ma mai sottovalutare"

Una patologia, non ancora definita, ha messo la Repubblica Democratica del Congo in stato di "massima allerta" sanitaria. Secondo le stime, sarebbero già diverse decine le vittime di questo "evento di salute pubblica sconosciuto”. I contagiati sono già centinaia e il ministro della Difesa, Samuel-Roger Kamba, ha avvisato: "Riteniamo che questo sia un livello di epidemia che dobbiamo monitorare". L'Italia ha allora alzato il livello d'attenzione e predisposto controlli ai voli. Ma quali sono gli scenari? "Sono cinque anni che teniamo la barra dritta e che cerchiamo disperatamente di tenere l’equilibrio necessario. Attenzione, mai sottovalutazione ma mai allarme. Soprattutto quando ingiustificato o per lo meno prematuro", ha spiegato Francesco Vaia. 

 

 

Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in un post su Facebook, ha continuato: "Come ministero abbiamo Immediatamente attivato le procedure di innalzamento della nostra attenzione in porti ed aeroporti attraverso gli Usmaf". "Probabilmente" in Congo il tutto "è accentuato dalla grande povertà e dalla malnutrizione", che aumenta "i deficit immunitari" di adulti e, soprattutto, bambini, ha precisato. "C’è bisogno che la comunità scientifica internazionale si mobiliti - ha aggiunto l'esperto - andando lì a dare supporto tecnico scientifico e anche di tecnologie avanzate. Per scoprire subito l’agente eziologico. È importante per tutti".