esposizione mediatica
Apostolico “segnata particolarmente”. È giallo dietro i motivi delle dimissioni
Iolanda Apostolico, giudice del Tribunale di Catania nota per la sua decisione sui trattenimenti dei migranti sbarcati in Italia, ha scelto di dimettersi dalla magistratura. La notizia, arrivata nella tarda serata di ieri, ha suscitato reazioni immediate, tra cui quella del vicepremier Matteo Salvini, che non ha risparmiato un commento pungente: «Adesso potrà finalmente fare politica». La Apostolico era finita al centro delle cronache lo scorso marzo, quando una sua sentenza aveva annullato la detenzione di due migranti trattenuti in un Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) a Pozzallo. La misura, adottata in applicazione del cosiddetto "decreto Cutro", prevedeva che i migranti pagassero una garanzia economica di 5.000 euro per evitare il trattenimento. Secondo il giudice, questa condizione era in contrasto con le normative europee e inadatta alle situazioni personali dei richiedenti asilo. La sentenza aveva provocato l'ira del governo e del Ministero dell’Interno, che aveva chiesto all’Avvocatura dello Stato di impugnarla. La magistrata aveva attirato critiche anche per la sua partecipazione a manifestazioni pro-migranti e contro i provvedimenti promossi da Salvini durante il suo mandato al Viminale.
E qui sorge la domanda: perché Apostolico si è dimessa? Il Giornale fornisce un quadro della situazione: “Nessuno conosce i veri motivi di questa decisione, che lascia l'ex magistrato senza lavoro e senza soldi fino all'età pensionabile. Non risultano neanche procedimenti del Csm che potrebbero portare alla radiazione. Un importante magistrato, che preferisce rimanere anonimo, ricorda che dopo i riflettori forzati sotto i quali era finita il giudice aveva scelto un profilo decisamente più riservato, limitando al massimo le frequentazioni private peraltro già ridotte, segno che l'esposizione mediatica l'aveva segnata particolarmente. Da qui forse la scelta di cambiare vita e uscire da una situazione diventata per lei insostenibile”.