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Sciopero violento, bruciate foto di Meloni e Crosetto. Salvini: "Delinquenti"

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Foto di Meloni, Crosetto e Salvini date alle fiamme, al grido di "Dimissioni", nel corteo a Torino, dove si sono registrati scontri tra forze dell'ordine e attivisti. Il primo segnale dei disordini che sarebbero esplosi di lì a poco è stato il lancio di uova e fumogeni contro la polizia. Lo "spezzone" studentesco e gli attivisti Pro-Pal hanno cercato di entrare alla stazione di Porta Nuova, tentando di forzare il cordone delle forze di polizia. Il tentativo di irrompere all'interno ha determinato azioni di contenimento e respingimento da parte delle forze dell'ordine, anche con manganellate. Ferma la condanna del leader della Lega Matteo Salvini: "Non sono manifestanti, sono delinquenti". Poco dopo gli scontri, i manifestanti dello spezzone del corteo degli studenti hanno occupato i binari della stazione di Porta Susa, dopo essere arrivati in metropolitana da Porta Nuova.

 

 

 

Parla di "clima pesante" nei confronti delle forze dell'ordine, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, "alimentato da frange estreme che si organizzano con il solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto di manifestare le proprie idee". "In una giornata complicata come questa, voglio ancora una volta ringraziare tutte le Forze di polizia che hanno saputo gestire con equilibrio e professionalità le molteplici manifestazioni e i momenti di criticità", ha affermato. Per il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, "bruciare le immagini del presidente del Consiglio e di alcuni ministri richiama momenti violenti, intolleranti, oscurantisti della storia italiana ed europea. Chi non condanna duramente questi gesti ne è implicitamente complice". Chiede una condanna "netta e inequivocabile" Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della ricerca. "Violenza, roghi di immagini di esponenti del governo, guerriglia urbana e blocchi dei binari, così come impedire l'utilizzo delle aule universitarie non possono essere considerati strumenti legittimi per esprimere le proprie idee, a scapito e con totale disprezzo dei bisogni e dei diritti altrui", conclude.

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