Tangenti per appalti nella sanità, imprenditore rivela il "sistema Asl" di Bari
Un "sistema". Nell'ambito sull'inchiesta che ha come oggetto la corruzione nella sanità in Puglia, un imprenditore svela come andavano le cose all’Asl di Bari. Una percentuale variabile sul valore di molti appalti pubblici sarebbe stata versata a pubblici ufficiali coinvolti dagli imprenditori assegnatari, Una cifra variabile perché "la tangente si pagava in base all’importo del lavoro: una parte all’anticipazione, poi al primo Sal (ossia lo stato avanzamento dei lavori, ndr) e al secondo sal", ha spiegato l’imprenditore Giovanni Crisanti ai pubblici ministeri, secondo quanto riportato da Repubblica. L’inchiesta della Guardia di finanza il 12 novembre scorso ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari per quella che non sembra una serie di casi isolati, ma viene descritta come un “sistema Asl” caratterizzato da somme gonfiate da destinare alle ditte che effettuavano i lavori.
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Il dirigente Nicola Sansolini, capo dell’Area tecnica dell’Asl, ha lasciato il carcere grazie al provvedimento del gip Giuseppe Ronzino, al quale hanno dato parere favorevole il procuratore Roberto Rossi e la pm Savina Toscani, dopo che l’ingegnere tarantino aveva confessato di aver preso tangenti, fornendo un contributo utile a ricostruire le vicende. Tornando a Crisanti, l'imprenditore è titolare della Costruzioni Bioedili di Modugno, ed è ritenuto partecipe della presunta associazione per delinquere formata da tre dipendenti Asl (Nicola Sansolini, Nicola Iacobellis e Concetta Sciannimanico) e tre imprenditori (insieme a lui ci sono Ignazio Gadaleta e Nicola Minafra ). Crisanti è stato ripreso più volte dagli investigatori mentre consegnava denaro ai pubblici ufficiali, per conto di altri imprenditori. L'inchiesta è destinata ad allargarsi, perché avrebbe fatto altri nomi che si aggiungono a quelli coinvolti dall'indagine ed emersi finora.