Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin, il pm chiede l’ergastolo per Turetta nella Giornata contro la violenza sulle donne
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è prevista la requisitoria per Filippo Turetta, l’autore del femminicidio di Giulia Cecchettin, la ventiduenne il cui omicidio ha scosso l’Italia riportando al centro della discussione il tema del patriarcato. Gino, il papà della vittima, è atteso (come sempre) in aula e sul suo profilo ha postato il video della fondazione ‘Una nessuna centomila’, la campagna con lo slogan ‘Se io non voglio tu non puoi’ per educare contro la violenza di genere. Davanti alla corte d’Assise di Venezia, il pm Andrea Petroni è pronto a chiedere l’ergastolo per il ventiduenne, imputato per omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.
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Per l’accusa, Turetta ha pianificato di uccidere: si è appuntato su un foglio gli oggetti da comprare per immobilizzare l’ex fidanzata, ha studiato le mappe per potersi disfare del corpo e ha organizzato la sua fuga da Vigonovo (in provincia di Padova). Non ha mai considerato l’idea di poter lasciare in vita chi aveva deciso di lasciarlo, tanto meno ha pensato di fare del male a se stesso. In aula il pubblico ministero ricostruirà la relazione altalenate di circa un anno e mezzo fra i due studenti di Ingegneria biomedica, la crescente ossessione dell’imputato, la scelta della vittima di allontanarsi e l’insistenza di Turetta che si trasforma in persecuzione soffocante - fino a spiarla con un’app sul cellulare - che gli costa l’aggravante dello stalking. Impossibile, per il pm, non sostenere la crudeltà: sono 75 le coltellate inflitte contro la vittima che lo rifiutava.
«Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me, soffrivo di questa cosa. Volevo tornare insieme e lei non voleva…mi faceva rabbia che non volesse» le parole di Turetta. Dopo una serata insieme e l’ultimo ‘no’, Turetta realizza il suo progetto. «Ho ipotizzato di rapirla in macchina, di allontanarci insieme verso una località isolata per stare più tempo insieme…poi aggredirla, togliere la vita a lei e poi a me» dice durante l’interrogatorio. Bugie. L’11 novembre 2023 nel parcheggio di Vigonovo, a pochi passi da casa Cecchettin, Turetta sa cosa vuole. Quando uno dei coltelli si rompe, lui non si ferma: costringe l’ex a salire in auto, la blocca con dello scotch e quando prova a scappare la finisce con un’altra lama, nella zona industriale di Fossò. Poi abbandona il corpo, avvolto in sacchi neri, vicino al lago di Barcis e prosegue la fuga in solitaria tra stradine studiate in anticipo, usando solo contanti e spegnendo il telefono per non farsi trovare. Fino alla resa in Germania, una settimana dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin.