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Libano, italiani sotto tiro. Meloni: "Inaccettabile". La mano dietro l'attacco

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Indignazione per l'ennesimo episodio contro i caschi blu in Libano.  Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti in seguito al lancio di due razzi da 122 millimetri sparati contro la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil. I militari non sarebbero gravi. Secondo la prima ricostruzione del ministero della Difesa i due razzi hanno colpito un bunker della base e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture circostanti. Alcuni vetri, a causa dell'esplosione, si sono frantumati colpendo i quattro militari. I due razzi potrebbero appartenere a Hezbollah, secondo quanto riportato da Rainews 24. 

 

"Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace", afferma in un post su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l'attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta", prosegue Meloni, "che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili".

"Ho immediatamente contattato il Comandante del Contingente, Generale di Brigata Stefano Messina - fa sapere il ministro della Difesa Guido Crosetto - per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. E' intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita". "Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano - aggiunge - cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l'utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile" ha dichiarato il ministro.

 

“Nel rivolgere gli auguri di pronta guarigione ai quattro militari italiani rimasti feriti, desidero altresì esprimere il mio totale disappunto e la mia ferma condanna per l’ennesimo grave e inaccettabile lancio di missili contro il quartier generale UNIFIL nel sud del Libano. A tutte le nostre donne e ai nostri uomini in divisa, impegnati sotto l’egida dell’Onu in una zona molto delicata del Medioriente, giunga infine la nostra gratitudine”, ha commentato Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica. 

Sui militari coinvolti il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg 24 ha detto: "Pare che nessuno di questi abbia ferite gravi. Si tratta di escoriazioni, soltanto un luogotenente pare che abbia delle ferite leggere, non sembrano ferite gravi. Nessuno di loro corre un pericolo, non sono ferite gravi. Fortunatamente le cose sono capitate per il verso giusto anche se è inaccettabile e intollerabile quello che è accaduto".

 

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