la tavola rotonda
Acqua, energia, infrastrutture: così prende forma l'Italia del domani
Ieri, in occasione della serie di incontri celebrativi degli 80 anni del Il Tempo, i più importanti operatori delle reti infrastrutturali italiane si sono confrontati all'interno del panel “Homo faber. Storia di infrastrutture e innovazioni”, tenutosi a Roma a Palazzo Wedekind. Un incontro a suo modo unico, durante il quale Gianpiero Strisciuglio (Ad di RFI), Francesco Buresti (ad di Acea Acqua), Andrea Capolei (Ad Techno Sky Gruppo ENAV), Vincenzo Ranieri (Head of Enel Grids Italy) e Giuseppe Ricci (Chief operating officer trasformazione industriale ENI) si sono confrontati sullo stato delle infrastrutture e delle reti nell'Italia di oggi per immaginare quella di domani, tra innovazione, sviluppo e nuovi investimenti. «Nella tecnologia ferroviaria l'Italia è un benchmark per tutto il mondo – ha spiegato Strisciuglio, ad di RFI – e non da oggi. Il nostro gruppo sta moltiplicando gli sforzi per sviluppare ed ammodernare la rete, raddoppiando gli investimenti. Sappiamo quanto la mobilità su ferro rivesta un ruolo fondamentale per un Paese come il nostro – ha proseguito Strisciuglio – e per questo stiamo potenziando, tra le altre cose, la rete nel Mezzogiorno: un passo fondamentale per rendere più solido il tessuto della Nazione».
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La mobilità del futuro, però, passa anche per i cieli e l'Italia, come affermato da Andrea Capolei, sta facendo la sua parte: «Oltre ad aver investito nella digitalizzazione, dal 2016 abbiamo introdotto nuove procedure di volo per ottimizzare le traiettorie, generando vantaggi sia per le compagnie, sia per l'ambiente. Il sistema si chiama free-route e l'Italia è stato il primo ad adottarlo. Per noi è un grande risultato». Per Giuseppe Ricci di ENI, invece, la sfida principale resta quella della transizione energetica, sfida che va però affrontata «attraverso un mix di soluzioni differenti e un approccio diversificato», diverso da quello «ideologico e poco flessibile» messo in piedi dalle istituzioni europee. «È un approccio olistico ciò di cui abbiamo bisogno – ha ribadito Ricci: dalle rinnovabili ai biocarburanti, fino alla fusione magnetica nucleare, abbiamo optato per un metodo più pragmatico, che tenga conto dei diversi contesti. E crediamo di essere sulla buona strada».
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E in un futuro in cui l'energia elettrica sarà centrale, anche lo sviluppo delle infrastrutture dedicate sarà fondamentale, come sottolineato da Vincenzo Ranieri, ad di E-Distribuzione: «La progressiva elettrificazione dei consumi e l’aumento della domanda di energia renderà necessario accelerare nel percorso di potenziamento e digitalizzazione delle infrastrutture di distribuzione. Enel prevede di investire 16 miliardi di euro nei prossimi 3 anni per potenziare l’infrastruttura, rendendola sempre più resiliente e digitalizzata». Più complessa è la situazione delle reti idriche: «quello idrico è un comparto cruciale sottoposto a continui stress, imprevedibili e difficili da gestire, per affrontare i quali è necessaria una infrastruttura funzionale – ha dichiarato Francesco Buresti, ad di Acea. Purtroppo l'Italia in questo senso ha accumulato un ritardo significativo a livello sistemico, ritardo che nei prossimi anni dovremo assolutamente colmare».