gli 80 anni de il tempo
Gli 80 anni de II Tempo: "Il futuro dell'Italia è nelle sue infrastrutture", il convegno a Palazzo Wedekind
Il futuro del Paese passa per le sue infrastrutture e le sue reti. Continuano gli eventi con cui Il Tempo celebra i suoi 80 anni di storia. A Palazzo Wedekind, storica sede del giornale, i dirigenti delle grandi imprese del Paese danno vita al panel "Homo faber. Storia di infrastrutture e innovazioni". Protagonisti l’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, Francesco Buresti (ad di Acea Acqua), Andrea Capolei Amministratore Delegato Techno Sky Gruppo ENAV, Vincenzo Ranieri (Head of Enel Grids Italy), Giuseppe Ricci (Chief operating officer trasformazione industriale Eni) e il vicedirettore de Il Tempo Alessio Gallicola. Un appuntamento in cui le tappe principali della storia umana saranno scandite dal racconto di opere strutturali e reti.
"Il mondo cambia e il tempo ha una determinazione materiale, puoi capire quanto stai dentro ai grandi processi del pianeta con le infrastrutture, che sono il grande orologio del tempo di oggi", spiega il direttore Tommaso Cerno introducendo il dibattito. "Abbiamo le più grandi aziende e intelligenze nel campo delle infrastrutture del mondo. Questi manager sono il top, ma in Italia si fatica a trovare luoghi in cui parlare insieme", continua Cerno che fa un "grande appello al governo" per fare in modo che in Italia ci sia una grande voce unita in tema di sviluppo.
L’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, ha spiegato che gli “investimenti infrastrutture ferroviarie vanno anche oltre il PNRR e consentiranno reti più efficienti aumentando la connessione con l'Ue e lo sviluppo dii corridoi nazionali verso il sud con l'alta velocità". Il manager ha ribadito "grande attenzione allo sviluppo delle aeree urbane e metropolitane e quindi alla mobilità di prossimità". Sul PNRR "siamo in una fase importante", caratterizzata da un "ammodernamento delle infrastrutture che va oltre l’orizzonte temporale" del piano. "Siamo al lavoro anche per questo, raddoppiando il volume di investimenti sull'infrastruttura".
“Le energie in comune con in passato sono la competenza e la passione per realizzare qualcosa di cui il paese ha bisogno - ha detto Giuseppe Ricci (Chief operating officer trasformazione industriale Eni) - Oggi c’è la sfida della transizione energetica che ci ha chiesto di scegliere l’approccio con ili quale affrontarla. L'Ue ha un approccio pieno di vincoli e limitazioni e non ha tenuto contro della sostenibilità a lungo periodo. Noi sapevamo che sarebbe stato un percorso lungo e abbiamo un approccio più pragmatico, dalle rinnovabili ai biocarburanti fino ad arrivare alla fusione magnetica nucleare: perché siamo convinti che un nuovo modello energetico deve essere più olistico e non monodirezionali".
"“La progressiva elettrificazione dei consumi e l’aumento della domanda di energia, trainato dallo sviluppo dell’industria dei data center, renderà necessario accelerare nel percorso di potenziamento e digitalizzazione delle infrastrutture di distribuzione”, afferma Vincenzo Ranieri, Amministratore delegato di E-Distribuzione, “In questo contesto, l’Italia si distingue come uno dei Paesi con la rete di distribuzione elettrica più avanzata d’Europa e la tariffa di trasporto dell’energia più bassa. Negli ultimi 20 anni, Enel ha investito trenta miliardi di euro nelle reti elettriche in Italia, e nel nuovo piano strategico l’azienda ha confermato l’intenzione di accelerare ulteriormente questo processo. Nei prossimi tre anni, infatti, Enel prevede di investire 16 miliardi di euro per potenziare l’infrastruttura di distribuzione, rendendola sempre più resiliente, digitalizzata e in grado di soddisfare la crescente domanda".
"L’importanza dell’acqua per la vita si inizia a studiare alle elementare - spiega Francesco Buresti (ad di Acea Acqua) - L’impatto economico è meno conosciuto: il 20% del PIL italiano è dipendente direttamente dall’acqua e un altro 20% lo è indirettamente. È un comparto che però è continuamente sottoposto a stress. Stress che sono imprevedibili e difficili da gestire: per questo è fondamentale una infrastruttura funzionale che adeguata. Oggi siamo in grande ritardo e dobbiamo recuperare il gap2.
"I nostri investimenti sono ingenti per migliorare il traffico e il controllo della spazio aereo civile del Paese. Questi investimenti permettono di digitalizzare e gestire da remoto il traffico con le torri digitali, fondamentali per gestire il traffico attraverso hub anch’essi digitali e dunque da remoto", Andrea Capolei Amministratore Delegato Techno Sky Gruppo ENAV. "È un’infrastruttura che Enav sta implementando in questo momento e che attrarrà nei nostri aeroporti altri investimenti e quindi sviluppo. Altri investimenti sono procedure di volo che posso ottimizzare le rotte in vista di una maggiore sostenibilità ambientali”.