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Il nostro futuro è nelle infrastrutture. L'evento per gli 80 anni de Il Tempo

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Martedì 19 novembre a Palazzo Wedekind il ministro Urso e gli ad delle grandi aziende

Giuseppe China
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A poco meno di un mese dalla festa svoltasi presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Il Tempo continua a celebrare i suoi ottant’anni di vita. «L’importanza delle infrastrutture» è l’evento che quest’oggi andrà in scena nella sede storica del giornale, Palazzo Wedekind. Tanti gli ospiti attesi per l’appuntamento odierno, a partire dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che sarà intervistato dal direttore Tommaso Cerno. Al centro del confronto tra i due - «Le pietre d’angolo del futuro» - ci saranno le sfide del Paese e in particolare come l’Italia sta immaginando lo sviluppo di rete ferroviaria, telecomunicazioni, autostrade tradizionali e telematiche, energia e intelligenza artificiale. Questioni cruciali nel determinare fin da adesso i prossimi decenni. Ciascuna scelta in questi settori comporta opportunità e costi. L’obiettivo è non farsi trovare impreparati, gettando solide basi intellettuali e tecnologiche. 

«Sono convinto che il futuro del sistema produttivo italiano si giochi sulla capacità di vincere le nuove sfide legate alla trasformazione tecnologica e green che l’Italia è chiamata ad affrontare. In questa nuova era di espansione dei limiti geografici dell’esperienza umana, la colonizzazione del mare e dello spazio costituiscono una grande opportunità economica. Le economie dello spazio e del mare sono settori strategici. Sono convinto - ha dichiarato il titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy in una recente intervista - che tanto lo spazio quanto il mare debbano promuovere interconnessioni: uno è utile all’altro. Si tratta di settori dove la tradizionale eccellenza scientifica e manifatturiera italiana può trovare ulteriori possibilità di sviluppo». 

Poco prima, invece, sarà la volta del panel «Homo faber. Storia di infrastrutture e innovazioni», al quale parteciperanno l’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, Francesco Buresti (ad di Acea Acqua), Pasqualino Monti (ad di Enav), Vincenzo Ranieri (Head of Enel Grids Italy), Giuseppe Ricci (Chief operating officer trasformazione industriale Eni) e il vicedirettore de Il Tempo Alessio Gallicola. Un appuntamento in cui le tappe principali della storia umana saranno scandite dal racconto di opere strutturali e reti. 

Un viaggio che inizia con l’impero romano sviluppatosi anche grazie a strade, ponti e filari di viti. Poi le novità introdotte dai conventi benedettini non solo con la preghiera e il lavoro, ma pure con la rotazione dei campi agricoli e gli acquedotti in salita. E ancora: il telaio meccanico simbolo della prima rivoluzione industriale, il telegrafo e la radio che hanno accorciato le distanze tra individui. 

Ma cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro per le infrastrutture italiane? Per quanto riguarda ad esempio le nostre ferrovie, l’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio ha recentemente annunciato: «Il rinnovo della rete proseguirà anche oltre il 2026, per migliorarne qualità, affidabilità e sostenibilità». Poi c’è il record del traffico aereo italiano, trainato dai voli internazionali. «Chiuderemo l’anno con un aumento dei conti a doppia cifra», ha detto lo scorso 14 novembre l’ad di Enav Pasqualino Monti. Insomma, previsioni che lasciano ben sperare e confermano l’espansione di alcuni degli asset strategici della nostra economia.
 

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