forti tensioni
No Meloni Day, gli studenti scendono in piazza: scontri e agenti feriti a Torino
Giornata di proteste per il mondo della scuola nelle principali città italiane. Le tensioni maggiori si sono registrate a Torino, dove gli studenti in corteo contro il governo Meloni e il 'genocidio' del popolo palestinese hanno bruciato un fantoccio raffigurante il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, all'angolo tra corso Vittorio Emanuele e corso Galileo Ferraris. Poi hanno sfondato il cordone di polizia in via XX Settembre, raggiungendo piazza San Carlo e Piazza Castello, dove sono avvenuti i contatti tra agenti e studenti, proprio di fronte alla Prefettura. I manifestanti hanno lanciato uova e bastoni contro gli agenti in assetto antisommossa, che hanno reagito respingendoli e anche con qualche manganellata. Gli studenti hanno poi raggiunto il Museo del Cinema, irrompendo all'interno della Mole Antonelliana ed esponendo al balcone al primo piano dell'edificio lo striscione 'Le scuole sanno da che parte stare, contro il governo e genocidio'.
Esposte anche delle bandiere palestinesi, al grido 'Free, free Palestine'. Quindici poliziotti sono finiti al pronto soccorso per l'esplosione di un petardo che ha sprigionato delle esalazioni urticanti urticante. Secondo quanto reso noto dal Coisp, l'ordigno artigianale "lanciato dai sedicenti pacifisti" ha causato un'intossicazione da cloro agli agenti, in cura ora presso l'Oftalmico. Episodi di violenza "intollerabili", per il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ha espresso solidarietà ai feriti. Netta la condanna della premier Giorgia Meloni, che ha parlato di "inaccettabili scene violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi". Reazione più fredda quella della segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha puntualizzato: "La violenza è intollerabile, così come la strumentalizzazione politica della violenza che non dovrebbe fare nessuno, in particolar modo chi ha responsabilità di governo".
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Per Bernini, gli scontri di Torino, sono "l'apice di un clima di odio che andava stroncato subito e stigmatizzato da tutti. Senza distinguo".Forti le proteste anche a Roma, con il 'No Meloni day', i tagli in manovra, il Dl Sicurezza e la guerra a Gaza. Davanti alla sede del Mur, i partecipanti al corteo hanno esposto cartelli e striscioni con le foto di Meloni e dei ministri imbrattati con mani sporche di sangue. In corteo anche la riproduzione di un asino, a grandezza naturale, con appeso al collo la scritta 'Ministra Bernini'. Davanti al ministero dell'Istruzione, invece, i collettivi hanno lasciato sull'asfalto la scritta 'Ministero della guerra'. Ferma la condanna del titolare del Mim: "'Valditara a testa in giù', urlavano sotto il Ministero. E sarebbero questi gli interlocutori democratici? La scuola italiana non ha bisogno di replicanti degli estremisti degli anni '70", ha commentato il ministro dell'Istruzione.