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Studenti violenti, 15 agenti feriti. Bruciato il fantoccio di Valditara e minacce a Meloni

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L'immagine della premier Giorgia Meloni e di esponenti del governo imbrattati di sangue, il fantoccio del ministro Giuseppe Valditara incendiato in piazza, scontri con la polizia.  Il No Melony Day a Torino a tratti ha assunto i contorni della guerriglia urbana ma situazioni ad alta tensione si sono verificate in varie piazze d'Italia da Roma a Milano. Odio contro Israele, il governo e la polizia hanno caratterizzato ila giornata di protesta degli studenti. La situazione più grave come detto a Torino. In segno di protesta, un fantoccio che raffigurava il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stato dato alle fiamme durante la manifestazione. A fine mattinata il bollettino parlava di una quindicina di poliziotti feriti, a causa del lancio di un ordigno artigianale avvenuto a pochi passi dalla sede della Prefettura, in piazza Castello.

 

Sempre in quel punto, si sono verificati tafferugli tra le forze dell’ordine e i manifestanti, che a più riprese hanno cercato di forzare il blocco. Una parte dei ragazzi che partecipavano al corteo è riuscita a entrare anche dentro la Mole Antonelliana e a salire sulla prima balconata: qui la bandiera italiana è stata imbrattata e rimossa, al suo posto è stata issata quella palestinese. Tanti anche i cartelli che raffiguravano i volti di alcuni politici italiani, con il volto imbrattato di sangue: fra questi Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto, ma anche esponenti dell’opposizione al Governo come la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

 

A Roma la scritta "Ministero della Guerra" con la vernice bianca è stata dipinta sulla strada su cui affaccia il ministero dell’Istruzione e del Merito di viale Trastevere. Gli studenti in corteo a Bologna hanno imbrattato con mani di vernice rossa tre manifesti con i volti della premier Giorgia Meloni e dei ministri Annamaria Bernini e Giuseppe Valditara. Scene simili a Milano.

 

Il tutto è avvenuto nel silenzio della sinistra. "Spero che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni", scrive su X la premier, Giorgia Meloni, in riferimento agli episodi di violenza nel corso delle manifestazioni di oggi. "'Valditara a testa in giù’, urlavano sotto il Ministero. E sarebbero questi gli interlocutori democratici? La scuola italiana non ha bisogno di replicanti degli estremisti degli anni ’70", ha commentato il ministro dell’Istruzione e del Merito. 

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