alta tensione

Meloni e Bernini sporche di sangue, il manifesto choc degli studenti comunisti

Assalto alla polizia a Bologna alla manifestazione di ieri, quando nel capoluogo emiliano militanti antifascisti hanno affrontato le forze dell’ordine in tenuta antisommossa sulla scalinata del Pincio, nei pressi del parco della Montagnola. Il corteo, partito da via Irnerio, ha rapidamente raggiunto via Indipendenza con l’intento di avvicinarsi alla zona dove era presente un presidio di Casapound. La situazione è degenerata quando un gruppo di manifestanti, con il volto coperto, si è diretto verso la scalinata. Qui si è verificato il contatto con la polizia, schierata per impedire l’accesso alla piazza. Durante gli scontri sono stati lanciati fumogeni e petardi, e agenti sono rimasti feriti. Scontri "messi in atto in modo preordinato da persone con evidente indole criminale. Non si tratta di manifestanti, ma di criminali professionisti del disordine", ha denunciato il segretario generale del Sap Stefano Paoloni. 

 

Bastoni, mazze, fumogeni e bombe carta gli strumenti utilizzati. "Il corteo è stata solo l’occasione per creare disordini e le cariche alle forze dell’ordine sono state dolose e preordinate. Le immagini sono inequivocabili e, questa volta, nessuno potrà strumentalizzare l’operato delle forze dell’ordine. Ora ci aspettiamo una netta presa di distanza da parte di tutti, diversamente, significa essere complici di questi delinquenti", continua il sindacalista.

 

Ma non è finita qui. A Bologna sono apparsi nuovi inquietanti manifesti che annunciano per il 15 novembre un No Meloni Day atto II, una sorta di continuazione dei cortei di un mese fa. A firmarlo è l'organizzazione comunista Cambiare rotta che dà appuntamento alle 10 in piazza Verdi per lo sciopero nazionale studentesco. Sul manifesto i volti della premier Giorgia Meloni e della ministra per l'Università e la ricerca Anna Maria Bernini macchiati di rosso, come colpiti da mani grondanti sangue.