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Sciopero dei trasporti, lavoratori a piedi senza fasce di garanzia. E per Landini è "rivolta sociale"

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Sciopero nazionale dei trasporti senza fasce di garanzia per chi deve recarsi a scuola e al lavoro. Un venerdì più nero del solito quello dei pendolari e dei cittadini che si muovono in bus, tram e metro per la mobilitazione nazionale di 24 ore indetta dai sindacati i Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna che hanno manifestato a Roma davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Uno sciopero indetto  "per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro". 

Metro ferme a Roma, paralisi dei trasporti anche a Milano, intere città paralizzate e senza fasce di garanzia al primo mattino nelle ore del rientro dei pendolari. Una giornata di passione.  "Oggi è giorno di sciopero" dei trasporti, con "caos a Bologna come in altre città. Ribadisco che non sarò io a togliere il diritto di sciopero a nessuno ma "per quello che mi riguarda sarà l’ultimo sciopero di questo genere", è la promessa del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, arrivando oggi a Bologna per presentare la lista dei candidati della Lega in vista delle elezioni del 17 e 18 novembre.

 

Usa parole bellicose il segretario della Cgil Maurizio Landini: "Continuo a pensare che di fronte a quello che sta succedendo serve una rivolta sociale. È in discussione la libertà di esistere delle persone: come fa uno a essere libero se è precario? Se non arriva alla fine del mese pur lavorando? Se i servizi fondamentali non vengono realizzati, se si continua a tagliare e non si vanno a prendere i soldi dove sono", attacca il sindacalista alla manifestazione del trasporto pubblico locale a Porta Pia.  "La rivolta sociale è la condizione perché le persone si mettano inseme per cambiare questa condizione, tutti gli strumenti democratici devono essere utilizzati: lo sciopero, le manifestazioni, i referendum e l’assunzione di una responsabilità", ha aggiunto. Parole che hanno scatenato vibranti proteste. Per tutta risposta Landini ha fatto sapere: "Non ho nulla da rettificare, anzi ho da rilanciare con forza. Siccome rappresento la maggioranza di quelli che le tasse le pagano, aggiungo che non solo c’è bisogno di una rivolta sociale ma ci siamo rotti anche le scatole, non è più accettabile che quelli che tengono in piedi questo paese non vengono ascoltati". Intanto i lavoratori e gli studenti restano a piedi. 

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