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Infondate le accuse di D'Amato: dopo 7 anni prosciolto Angelucci

Finisce il caso sollevato dall'ex braccio destro alla sanità dell'allora governatore Zingaretti. La sentenza del giudice: «Non c'è alcuna prova»

Augusto Parboni
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Dopo sette anni è stata messa la parola fine. Il giudice ha stabilito che le accuse dell’ex assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato contro il parlamentare Antonio Angelucci sono infondate. L’editore de Il Tempo era stato indagato dalla procura di Roma con l’accusa di istigazione alla corruzione, reato che ieri il giudice dell’udienza preliminare ha mandato definitivamente in archivio, come era stato chiesto anche dallo stesso pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Gennaro Varone: «Non c’è alcuna prova dell’offerta corruttiva di Angelucci», aveva infatti messo nero su bianco il sostituto procuratore lo scorso 18 giugno nella richiesta di archiviazione.

Giuseppe D’Amato, all’epoca braccio destro nella sanità del Lazio del governatore del Partito democratico Nicola Zingaretti, aveva presentato una denuncia sostenendo che il parlamentare della Lega Antonio Angelucci gli aveva promesso 250 mila euro per «sbloccare» il pagamento di pretesi crediti del San Raffaele di Velletri al quale la Regione Lazio aveva revocato l’accredito «a causa di gravi irregolarità». Un’accusa che ieri il giudice dell’udienza preliminare ha accertato non essere vera, tanto da archiviare definitivamente il procedimento penale avviato sette anni fa.

I fatti che venivano contestati al patron del Gruppo Tosinvest risalgono al 2017, quando il Gruppo San Raffaele, a margine del tavolo indetto dal prefetto di Roma, sostenendo di non vedere riconosciute dalla Regione Lazio le dovute garanzie per svolgere il servizio. D’Amato, oggi in forza ad Azione, ha sempre sostenuto di aver rifiutato l’offerta di denaro. Un’accusa infondata secondo il giudice: le indagini del pm hanno infatti accertato che non c’è alcuna prova dell’offerta dell’onorevole, chiedendo così cinque mesi fa di mandare in archivio il fascicolo processuale. Decisione accolta ieri dal gup Conforti. Nel corso delle indagini Antonio Angelucci è stato anche ascoltato per circa un’ora dal magistrato, occasione nella quale il parlamentare ha avuto modo di dimostrare la sua estraneità alle accuse. «Riconfermo ancora una volta piena ed estrema fiducia nella giustizia», ha dichiarato l’onorevole Antonio Angelucci. In merito alle accuse mosse dall’ex assessore Alessio D’Amato, il parlamentare della Lega ha affermato che «risponde e risponderà la giustizia».

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