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Klaus Davi aggredito di nuovo da un gruppo di arabi. FdI: "Clima pericoloso"

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È successo di nuovo. Ieri una cinquantina di frequentatori della moschea di Viale Jenner (Milano) ha accerchiato e aggredito Klaus Davi, che stava svolgendo una serie di interviste e servizi sulle prossime elezioni americane e l’orientamento del mondo islamico sul tema. Secondo quanto ha riferito lo stesso giornalista e massmediologo, è stato raggiunto da un gruppo di arabi, che per strada lo hanno spintonato e hanno tentato di sottrargli il registratore. Riuscito a divincolarsi, si è poi rifugiato in un bar vicino al luogo di culto, dove gli uomini lo hanno inseguito fino all’interno del locale e gli hanno intimato di consegnare loro telecamera e microfono. Pochi minuti dopo un acceso confronto fra il giornalista e i frequentatori della moschea alla presenza di numerosi testimoni, tre agenti della Digos (non allertata da Davi che era impegnato ad evitare il peggio) sono entrati nell’esercizio, lo hanno prelevato e caricato di tutta fretta sulla macchina e scortato verso la sua abitazione.  

 

 

 

"Esprimo la mia piena solidarietà a Klaus Davi, vittima di un’aggressione inaccettabile fuori dalla moschea di viale Jenner mentre svolgeva il proprio lavoro di giornalista. Questo episodio, già verificatosi lo scorso giugno nello stesso luogo, è l’ennesima dimostrazione di un clima pericoloso che aleggia intorno a quella moschea, evidenziando una situazione esplosiva legata ai luoghi di culto islamici a Milano", ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia, vice presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.

 

 

 

"È assurdo che una persona che svolge il proprio mestiere venga aggredita sia verbalmente che fisicamente senza aver fatto nulla di mare o aver leso nessuno. Inoltre, solo a Milano - ha sottolineato De Corato-, ci sono 12 Moschee abusive spesso frequentate da persone violente e aggressive, che pensano di fare ciò che vogliono sempre e comunque! È necessario un presidio fisso di militari, polizia o carabinieri per garantire la sicurezza pubblica e prevenire ulteriori incidenti". "Chiedo, inoltre, una verifica urgente affinché si accerti che la moschea rispetti i requisiti tecnici - come l’agibilità e la conformità degli spazi - per ospitare centinaia di persone durante la preghiera del venerdì. Non possiamo tollerare zone d’ombra in tema di sicurezza e legalità", ha aggiunto. 

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