Inchiesta Milano, perché spiavano Jacobs. E spunta il tariffario dei dossier
Dopo la vittoria del doppio oro alle Olimpiadi di Tokyo 2021 Marcell Jacobs e il suo staff sarebbero stati bersaglio di un tentativo di spionaggio. Emerge dall’informativa dei carabinieri del nucleo investigativo di Varese agli atti dell’inchiesta della Dda e della Pna sulla centrale milanese di dossieraggi illeciti. «Le analisi forensi» dei dispositivi Lorenzo Di Iulio e Gabriele Pegoraro, sequestrati nell’ambito di un’inchiesta della procura di Torino, «hanno permesso di accertare anche l’interessamento» da parte loro «nel dossier richiesto e in intercettazioni illecite» a carico dell’atleta azzurro, l’allenatore, il manager e il nutrizionista commissionato da «Carmine Gallo e a sua volta richiesto da un avvocato padovano». «L’avvocato mi ha risposto. Dì a Gabriele di procedere tra oggi o domani mi porta il 50% di anticipo», scrive il 21 settembre Gallo a Pegoraro.
Tra i documenti rilevati negli uffici di via Pattari a Milano, sede della Equalize, la società al centro dell’inchiesta sul presunto dossieraggio illecito, «vi sono numerosi documenti relativi a Paolo Simeone, contractor italiano ma anche atti riservati di Eni spa», si legge in un’informativa di quasi 3900 pagine allegata agli atti dell’inchiesta della Dda di Milano. Le notizie acquisite vengono trasformate in dossier, «venduti\ceduti dal gruppo alle società interessate ma anche ad imprenditori e politici a prezzi importanti, anche di svariate migliaia di euro (15.000 euro è la tariffa per gli accertamenti più completi su un soggetto)». Queste attività, «permettono di svolgere un dossieraggio nei confronti dei rivali politici ad ogni livello permettendo di "mettere in difficoltà" chicchessia con la fuoriuscita "ad orologeria" d’informazioni».