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Trieste ricorda il ritorno all'Italia: "Una città che dialoga col mondo"

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Stamattina la celebrazione alla presenza di La Russa e Ciriani Il presidente Fedriga: «Ruolo da protagonista ieri e oggi»

Pietro De Leo
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La giornata di oggi vede la celebrazione del 70esimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia, con l’entrata in vigore del «Memorandum di Londra» tra il nostro Paese, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Repubblica Federativa popolare di Jugoslavia. La ricorrenza, dunque, è ben iscritta nella memoria collettiva, in una terra di confine culla della cultura e del gusto estetico mittleuropei. Stamattina si svolgerà la cerimonia in Piazza dell’Unità d’Italia alla presenza, tra gli altri, del Presidente del Senato Ignazio La Russa e del ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. A far da cornice alla cerimonia l’esibizione delle Frecce Tricolori.

«È un anniversario importante» ha scritto in un messaggio per la vigilia dell’anniversario il Presidente del Friuli Massimiliano Fedriga, in missione negli Stati Uniti. «Di strada ne è stata fatta moltissima e Trieste è tornata non soltanto in Italia, ma è centrale nel nostro Paese. Oggi svolge un ruolo da protagonista, anzi per l’Italia rappresenta sempre di più un’opportunità straordinaria di crescita e di connessioni». E sottolinea: «Oggi Trieste è in grado di guardare al futuro apportando al nostro Paese un valore aggiunto straordinario. Un valore aggiunto che ha saputo dialogare - e continua a saper dialogare - con il mondo, che sa creare ponti, connessioni ma che tiene orgogliosamente le radici ancorate al proprio Paese e al proprio tricolore».

Roberto Menia, senatore di Fratelli d’Italia e componente del Comitato 10 Febbraio, spiega al Tempo: «Sono un figlio del XXI Secolo. Trieste ne fu simbolo, prima nel completamento del Risorgimento nazionale con la vittoria della grande guerra, poi nelle tragedie che seguirono alla seconda guerra mondiale. Le Foibe, l’esodo, le mutilazioni territoriali, la condizione di città contesa tra Italia e Jugoslavia, cioè tra mondo libero e comunismo. Finalmente, il 26 ottobre del ’54, il ritorno di Trieste all’Italia. Oggi Trieste è una grande città italiana, una sorta di piattaforma logistica protesa sul Mediterraneo allargato, al centro dell’Europa, che progetta sviluppo e futuro, fiera della sua storia, della sua lingua, della sua cultura». E aggiunge che la città «ha un legame fortissimo con la destra italiana. La Giovane Italia riempiva le piazze degli anni 50 nel nome di Trieste italiana e la destra ha avuto il merito di preservare quella storia, di quelle tragedie, dalle foibe all’esodo, giungendo a istituire per legge il 10 febbraio come Giorno del Ricordo».

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