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Cecchettin, Turetta in aula: il mio piano. Presente il papà di Giulia, la sorella no

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"Legare caviglie, togliere scarpe, fare il pieno": sono queste e altre le azioni e le parole elencate in una nota contenuta nel cellulare di Filippo Turetta intorno a cui ruota il nodo cruciale della premeditazione. Per la prima volta Filippo Turetta è in aula a Venezia per ricostruire la sera e la notte dell’11 novembre, quando ha ucciso a coltellate, come confessato, la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin. "Ho scritto io quella lista, il 7 novembre (2023, ndr.). Sì, difficile ammettere, ma avevo questi pensieri. Quando ho scritto quella lista, avevo ipotizzato il piano di rapirla, stare con lei qualche tempo e poi farle del male e toglierle la vita", ha detto il ragazzo rispondendo a una domanda della pubblica accusa sulle intenzioni che aveva quando ha stilato l'elenco rinvenuto nel cellulare dell’imputato.

 

 

Gino Cecchettin, papà di Giulia, è arrivato in aula nel tribunale di Venezia e, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni. Sul bavero della giacca la spilla con l’immagine della figlia. Assente invece Elena, la sorella della ragazza uccisa brutalmente dall'ex fidanzato. "Oggi e lunedì 28 ottobre non sarò presente in aula. Non per disinteresse, ma per prendermi cura di me stessa", ha annunciato su Instagram. "Sono più di 11 mesi che continuo ad avere incubi, 11 mesi che il mio sonno è inesistente o irrequieto. La mia salute mentale e soprattutto quella fisica ne hanno risentito. Ho perso il conto delle visite mediche che ho dovuto fare nell’ultimo anno. Seguirò a distanza anche tramite i miei legali, tuttavia non parteciperò. Sarebbe per me una fonte di stress enorme e dovrei rivivere nuovamente tutto quello che ho provato a novembre dell’anno scorso. Semplicemente non ne sono in grado", ha aggiunto la studentessa.  

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