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Dritto e rovescio, il video rubato: "Mia moglie è mia". Ecco l'integrazione della sinistra

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L'integrazione a parole della sinistra si scontra con la realtà delle nostre città dove in molte comunità musulmane la donna continua a essere considerata un oggetto. Nella puntata di Dritto e rovescio, in onda giovedì 24 ottobre su Rete4, una islamica già vittima di soprusi da parte del marito e del padre ma uscita dalla spirale degli abusi, è andata di moschea in moschea chiedendo aiuto, come se i fatti fossero ancora in atto. Il tutto con una telecamera nascosta a riprendere la reazione dei suoi interlocutori. 

Nel servizio mostrato da Paolo Del Debbio si vede la donna, con il velo integrale, chiedere aiuto a un esponente della moschea: "Mio marito mi ha detto che devo indossare il velo per forza". L’interlocutore, senza un attimo di indecisione, dà ragione all'uomo: "Dio ha detto che le donne devono portare il velo, è obbligatorio per tutte le musulmane". E ancora: "Il velo è il miglior vestito che puoi indossare, le donne che lo indossano con la maglietta attillata e jeans non sono donne musulmane". Insomma, altro che patriarcato... Allo stesso modo l'uomo afferma che una donna islamica non può avere amici maschi: "È proibito, per il profeta Allah è come se lui fosse il diavolo". 

 

La musica non cambia in una serie di interviste, sempre con telecamera nascosta, su cosa pensano alcuni maschi musulmani sui corsi di nuoto in piscina per sole donne islamiche, a Figline Valdarno, in Toscana. Gli intervistati non hanno dubbi, una donna islamica non può andare in piscina se questa è frequentata da uomini: "Mia moglie o la mia ragazza è sola mia, comando io. Conto di più perché sono un uomo? Sì, valgo di più"; afferma uno con noncuranza. 

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